Archivi categoria: Top10

 Musidams consiglia: i 10 migliori singoli di ottobre

Ottobre sembra non voler finire, probabilmente in accordo con le case discografiche. Singoli promettenti e irresistibili, le nuove uscite sono state davvero tante. Scegliere la top 10 non è stato facile ma eccola qui, pronta a farvi scoprire i brani che hanno fatto vibrare il mese.

“Io sono il viaggio”- Caparezza

Non sentivamo parlare di Caparezza dal suo ultimo album Exuvia (2021). Ecco ora il grande ritorno del rapper di Molfetta: un singolo per annunciare il nuovo lavoro Orbit orbit, uscito il 31 ottobre. Si tratta di concept album sullo spazio che è anche un fumetto ed è presentato in questi giorni al Lucca Comics. Lo stesso Caparezza consiglia di alternare la lettura dei capitoli con l’ascolto delle tracce. “Io sono il viaggio” racchiude molto bene questo spirito eclettico e multidisciplinare: Capa è pronto a partire per un viaggio tra atmosfere elettroniche, citazioni fumettistiche e riferimenti a personaggi letterari. Non ci resta che partire con lui.

“Pixelated Kisses” – Joji

Dopo tre anni di silenzio, Joji torna con “Pixelated Kiss”, un brano di due minuti che segna una svolta radicale nella sua estetica. L’artista giapponese-australiano abbandona le tipiche atmosfere malinconiche e raffinate per abbracciare un suono ruvido e distorto in cui l’imperfezione diventa linguaggio.
Il pezzo racconta l’amore nell’era digitale, tra schermi, distanze e connessioni instabili, trasformando la disconnessione in poesia.
Autoprodotto e pubblicato sotto la nuova etichetta Palace Creek, il singolo rappresenta un atto di emancipazione creativa: Joji torna a controllare pienamente la propria musica segnando l’inizio di una nuova fase, più libera e sperimentale.

“Pelle d’oca”- Rossana De Pace

Cantautrice classe ‘96 originaria di Mottola (TA), Rossana De Pace ha una penna politicamente impegnata, e tratta spesso di tematiche civili e ambientali. Fa parte del collettivo transfemminista Cantafinoadieci (con Anna Castiglia, Francamente, Irene Buselli e Cheriach Re). Non è quindi un caso che abbia partecipato al concorso Music for Change indetto da Musica contro le Mafie e abbia vinto proprio con questo brano: una denuncia commovente esplicita e potente contro il genocidio del popolo palestinese e l’indifferenza del mondo che «ha la pelle d’oca alle ossa perché la pelle non sente più niente». Brividi dall’inizio alla fine.

“The Manifesto” – Gorillaz feat. Trueno and Proof

“The Manifesto”, ovvero sette minuti che richiedono qualche ascolto per essere metabolizzati. La produzione è arricchita da strumenti indiani (sarod, bansuri, ottoni e un coro montano tipico di alcune regioni dell’India). Il brano suona globale ma resta profondamente Gorillaz, riuscendo a combinare sperimentazione e identità. Le voce di Trueno e il campionamento vocale postumo di Proof creano momenti intensi, a tratti cupi. 

Dopo “The Happy Dictator”, questo singolo anticipa The Mountain in uscita il prossimo 26 marzo. L’album è stato registrato e prodotto in India, e quello che abbiamo potuto ascoltare per ora mostra la “band” di Damon Albarn massimo: collaborazioni brillanti, sperimentazione e identità chiara, in un viaggio musicale e geografico-culturale intenso.

“Io e io”- Angelina Mango feat. Madame

Un altro grande ritorno è quello di Angelina Mango con l’album Caramé, uscito il 16 ottobre.

Angelina porta in musica la sua quotidianità e descrive con energia e verità il periodo di vita passato lontano dai palchi e dagli schermi. Un album maturo e cangiante, capace di raccontare le tante sfaccettature e i cambiamenti dell’animo umano. “Io e io” è forse uno dei frammenti più luminosi di questo prisma, un dialogo con sé stessa, due metà, due mood musicali differenti: un inizio acustico stile ballad in cui i due inconfondibili timbri di Angelina e Madame si fondono, contrastano e si riappacificano. Pian piano il brano si gonfia, si alza il pathos, e l’atmosfera si fa più elettronica per esplodere e poi tornare ad una dimensione intima che chiude il cerchio.

“Oblivious” – Jake Bugg

Nuovo splendente singolo di Jake Bugg, che anticipa la versione deluxe del suo ultimo album, A Modern Day Distraction. Originario di Nottingham, cresciuto con in cuffia Oasis, Beatles e Bob Dylan reinterpreta con freschezza le sue radici brit pop, indie e folk.

Il brano è limpido e luminoso, in perfetto equilibrio con la sua energia cruda. Questo gioco di luce e ombra si riflette nel testo: nostalgia con uno slancio di vita nel presente e futuro. Il ritornello è accattivante e canticchiabile. Jake Bugg ci dimostra che le sonorità di ieri continuano a vivere e trasformarsi nelle nuove generazioni. 

“Guarda le luci”- Dutch Nazari

Altro singolo che anticipa un album: Guarda le luci amore mio, uscito il 3 ottobre. Dutch Nazari, baluardo dell’indie pop, qui conferma la grande capacità di descrivere il piccolo e il privato di ciascuno come specchio del mondo globale, frenetico e in guerra, in cui viviamo. I social, lo smog al semaforo rosso, le pubblicità. Tutto ciò accade mentre cadono bombe su Teheran. Al bar i discorsi si mischiano con l’attualità. Quel fischio, quel sibilo che precede la bomba noi abbiamo il privilegio di poterlo commentare, di poterci inorridire. «Guarda le luci amore mio» è la frase che racchiude al meglio questo contrasto: per noi sono le luci della città illuminata, per chi è sotto le bombe sono le luci dei missili e dei droni che quella città la distruggono. L’unica cosa in comune che si può fare, l’unico piano attuabile che ci unisce tutti e ci fa tornare umani «È stringerti e dirti che t’amo».

“Anna Karenina” – Cigarettes After Sex

Con “Anna Karenina”, i Cigarettes After Sex costruiscono un piccolo universo sonoro sospeso tra sogno e realtà. La chitarra riverberata si muove come un’eco lontana, mentre il basso caldo e la voce sussurrata guidano l’ascoltatore in un’atmosfera fragile e intima. Ogni nota sembra trattenere il respiro e le pause diventano parte del ritmo stesso, creando un senso di tensione quasi cinematografica. Il riferimento a Tolstoj non è narrativo, ma emotivo: il brano esplora il peso delle emozioni incontrollate e la sensazione di non avere via d’uscita, trattando  il sentimento di vulnerabilità. Con questo brano, la band conferma la capacità di mescolare minimalismo musicale e profondità emotiva, trasformando una canzone in un’esperienza sensoriale totale.

“Panda 2013”- Selton feat. Emma Nolde

Il gruppo italo-brasiliano con questo singolo ha annunciato il nuovo album Gringo vol. 2. Interessante la scelta di collaborare con Emma Nolde, cantautrice toscana classe 2000, che è sicuramente avvezza alla sperimentazione, ma alla bossa non era ancora approdata. Anche questo brano, come “Gasati un mondo”, è una critica ironica alla società. Qui però il tema è il conformismo, l’accontentarsi di una vita insoddisfacente. Ma allo stesso tempo il brano ci spinge a fare i conti con la disillusione, le aspettative troppo alte. Dobbiamo accontentarci o no della nostra Panda 2013? «C’è ancora tanto da fare ma la voglia non si fa più trovare» ci dice il cantante dei Selton. Alla fine in un modo come quello di oggi è davvero così illegittimo pensare che «Fuori c’è l’apocalisse, mi sento vivo, e finisce tutto qui»?

“Stay in Your Lane” – Courtney Barnett

Courtney Barnett ritorna con “Stay In Your Lane”: è un grido sincero e diretto, che riflette lo stress e la frustrazione di trattenere emozioni non espresse. Il ritornello, con la frase «This never would’ve happened if I stayed in my lane, stayed the same way», evidenzia come certe situazioni siano nate proprio dal superamento di limiti personali o convenzioni sociali. La canzone unisce tensione emotiva e schiettezza, restituendo l’intensità di un momento di auto‑riflessione senza filtri.
Il brano cattura fin dai primi secondi per la sua essenzialità: il riff di chitarra tagliente, immediatamente riconoscibile, si intreccia con basso e batteria che spingono il ritmo senza tregua. Si conferma il talento di Courtney Barnett nel creare musica autentica e viscerale.

Michele Bisio e Linda Signoretto

Musidams consiglia: i 10 migliori singoli di settembre

In questo settembre confuso e dal tempo ballerino proponiamo un mix che include: rifacimenti di antichi successi, nuove star emergenti e cantanti che non fanno altro che darci certezze inconfutabili. 

Buon ascolto! 

“La stagione della noia”- Absenthee

La band torinese, nata a inizio settembre 2023, esordisce con il suo primo ep Dove pensi di star andando? Il loro stile ibrida l’indie rock con influenze varie tra funky, progressive rock e jazz. “La stagione della noia”, su un ritmo di bossa nova, ci sussurra speranze e illusioni della giovinezza che sul finale vengono spezzate dall’idea di maturare al passaggio con l’età adulta. L’ultimo brano del disco esprime un sentimento che fa da ponte in tutte le canzoni dell’ep: l’inadeguatezza e l’alienazione mascherati da una finta spensieratezza. Ciò che attrae maggiormente degli Absenthee è la scrittura puntuale ed evocativa di sensazioni così vicine al vissuto giovanile, tra le quali gioca un ruolo chiave lo smarrimento.

Voto: 28/30

“Fosse Vero” – Avincola 

Simone Avincola, in arte Avincola, è un cantautore e polistrumentista romano. Con l’album Avincola Canta Carella ha attinto ai migliori brani di un grandissimo cantautore italiano, Enzo Carella. Al disco partecipano anche Anna Castiglia, Ciliari, Dente e MILLE. Tutto l’album ha un arrangiamento che modernizza lo stile di Carella, già all’avanguardia per i suoi tempi. “Fosse Vero” è il primissimo brano del cantautore, apparso prima come singolo nel 1976 e poi nell’album Vocazione nel 1977. Memorabile è la collaborazione con il paroliere Pasquale Panella, evidente nel suo stile surreale, evocativo e ricco di giochi di parole, doppi sensi e nonsense, qui e in tutti i successivi album. Il brano nello specifico è un’ottima occasione per rispolverare almeno un pezzo del primo album del cantautore, non presente sulle piattaforme di streaming musicale. 

Voto: 30/30

“Le temps de l’amour – Version alternative” Françoise Hardy 

Sempre in tema con i grandi cantanti del passato, su Spotify è uscita una raccolta di canzoni della celebre Françoise Hardy, cantautrice francese venuta a mancare lo scorso anno. L’album Le premier bonheur du jour (Legacy Edition) contiene grandi successi come l’omonima canzone , “L’amour d’un garçon” e “Comme tant d’autres”. “Le temps de l’amour – Version alternative” è leggermente diversa dall’arrangiamento storico del pezzo: ci trasporta indietro nel tempo in un what if alternativo, nel quale questa versione sarebbe potuta essere la canzone definitiva. L’influenza musicale della cantautrice vive ancora tra noi: citata e celebrata in tutto il mondo. 

Voto: 26/30

“Giornata perfetta” – Colombre e Maria Antonietta 

Giovanni Imparato e Letizia Cesarini, in arte Colombre e Maria Antonietta, sono due cantautori che nell’album Luna di miele si uniscono per creare una rilettura dell’amore quotidiano: definito dagli istanti luminosi ma non privi di zone d’ombra. La normalità guida i due a sperimentare sia le sensazioni positive che quelle negative con leggerezza e accettazione. Nel brano “Giornata perfetta” viene esaltata la gioia della dimensione presente senza pensare al futuro, ma semplicemente vivendo il momento. Il loro stile si ibrida tra il pop d’autore con accenni retrò, che evocano una sospensione del tempo in una tiepida sera d’estate. Colombre e Maria Antonietta, insieme anche nella vita reale, ci regalano una visione pura dell’amore che non si scalfisce con l’abitudine e non si usura con il passare del tempo, ma rimane visibilmente acceso.

Voto: 27/30

“Le tue mani, la tua moto” – Gioia Lucia

Gioia Vitale, in arte Gioia Lucia, è una cantautrice brillante che sa tenere il pubblico agganciato grazie alle sue melodie funky con testi freschi e mai noiosi.  “Le tue mani, la tua moto” si va ad aggiungere all’album Forse un giorno uscito nel maggio 2025, disco che unisce egregiamente momenti riflessivi, come la canzone “Parole Vuote”, a puri momenti di ballo con “Morta d’amore”, non a caso il brano più apprezzato dai fan. Il nuovo brano descrive in modo divertente e leggero la difficoltà di lasciar andare una persona, o meglio l’idea di questa persona, resa tridimensionale non dalla descrizione della sua personalità bensì da caratteristiche fisiche, come le mani, le spalle e poi ovviamente la sua moto. Con un ritmo avvolgente, la cantautrice ci porta nella sua uscita serale, in cui spavalda fronteggia il vero ‘lui’, finalmente cercando di superarne l’idea ormai tramontata.

Voto: 28/30

Maria Scaletta

“NIENTE DA DIRE” – Levante 

Nel video ufficiale, Levante danza sullo sfondo suggestivo dei Murazzi e del Po, immersa nella città che l’ha vista nascere e poi brillare: Torino. Per quanto il brano abbia un’impronta chiaramente commerciale, Levante dimostra ancora una volta di saper restare al passo con i tempi, senza perdere autenticità. Con la sua voce e il suo stile, riesce a parlare al cuore di chi la ascolta, intrecciando immagini semplici ma sempre orecchiabili, capaci di evocare emozioni sincere.

Voto: 27/30

“RITRATTI” – Mecna

Mecna è una certezza. Pur attraversando un’evoluzione sonora album dopo album, resta fedele a sé stesso: autentico, riconoscibile e profondamente coerente. È uno dei pochi artisti, forse l’unico, che non tradisce mai le aspettative del suo pubblico, offrendo sempre il meglio di sé, con una cura per i testi e le atmosfere. Il nuovo brano è un viaggio emotivo, ricco di richiami ai suoi progetti precedenti, come se volesse tessere un filo invisibile tra passato e presente. Oltre alla produzione di Fudasca, che si conferma tra i migliori nel panorama discografico italiano, il pezzo regala una vera chicca nell’outro: il campione di “Fantasmi pt.2” di Ghemon, mentore di Mecna e, insieme a lui, uno dei rapper più forti e raffinati della scena italiana. Con l’uscita del nuovo album, prevista per il 24 ottobre, si preannuncia un autunno carico di malinconia e lacrime amare per i fan più affezionati. Prepariamoci: Mecna è pronto a colpire ancora.

Voto: 29/30

“La Vida Serà” – José Ramón Caraballo Armas 

Durante la prima puntata della nuova stagione di Propaganda Live, il programma televisivo condotto da Diego Bianchi, la Propaganda Orchestra ha regalato al pubblico un momento di profonda intensità emotiva eseguendo un brano inedito dedicato alla memoria di due musicisti scomparsi durante l’estate: il trombettista Giovanni Di Cosimo e la violinista Valentina Del Re. Nel corso dell’esecuzione, il cantante José Ramón è stato sopraffatto dall’emozione: le lacrime lo hanno costretto a interrompere il canto, mentre sullo schermo scorrevano le immagini dei membri dell’orchestra, tutti visibilmente commossi. Un momento di televisione raro, autentico, in cui l’umanità ha preso il sopravvento sulla scaletta. La canzone, intensa e delicata, parla di vita, di amore, ma soprattutto di speranza. E se l’impatto emotivo della diretta è difficilmente replicabile nella versione streaming, vale comunque la pena ascoltarla: è un tributo sincero, che lascia il segno.

Voto: 30/30

“WHERE IS MY HUSBAND!” – Raye

La canzone, ormai diventata un vero e proprio tormentone sui social, ha fatto il suo debutto al Glastonbury Festival 2025, segnando un ulteriore traguardo nella brillante ascesa di Raye. Con la sua eleganza magnetica e un fascino che travalica generazioni riesce a catturare l’attenzione di ascoltatori di ogni età. Pur essendo orecchiabile, il brano incarna pienamente lo stile e la personalità dell’artista, che riesce a coniugare modernità sonora e una sensibilità artistica raffinata.

Voto: 28/30 

“So Easy (To Fall In Love)” – Olivia Dean 

Olivia Dean ha consolidato la sua presenza nel panorama musicale internazionale nell’ultimo anno, grazie a un uso strategico e autentico dei social media come vetrina espressiva. Questo mese ha pubblicato il suo secondo album, The Art of Loving, un progetto maturo e raffinato che esplora le sfumature dell’amore in tutte le sue forme. In particolare, il brano, grazie anche alla produzione, curata da Zach Nahome, intreccia sonorità neo soul, pop orchestrale, incarnando tutta la dolcezza e la grazia vocale di Olivia Dean che la rendono una delle voci più promettenti e sofisticate del nuovo soul britannico.

Voto: 26/30

Sofia De March

Musidams consiglia: i 10 migliori singoli di agosto

Dopo un mese di meritato relax tra spiagge assolate e sentieri di montagna, siamo tornati carichi per accompagnarvi in questo agosto ricco di novità. Ecco le ultime uscite che non potete perdervi prima di riprendere la routine universitaria!

“Giorno d’estate” – Scar

All’inizio di agosto, il cantautore pugliese Scar ci regala una perla indie che profuma di caldo, malinconia e rimpianto. È il racconto delicato di un amore ormai finito, ma che non si riesce ancora a lasciar andare. Il brano si muove su sonorità oniriche, sospese, con una voce fragile e sincera che sembra sussurrare il dolore di chi non ha ancora accettato la fine. 

È una canzone che non urla, ma che colpisce proprio per la sua dolcezza vulnerabile. Perfetta da ascoltare al tramonto, quando il cielo si tinge di arancio e i pensieri diventano più pesanti.

Voto: 27/30

“Misery” – Winter feat. Horse Jumper of Love

Ballata sospesa tra dream pop e malinconia acustica, “Misery” prende ispirazione dalla storia d’amore e dalla tragica scomparsa di Elliott Smith. È una canzone che racconta con intensità emotiva assenze, desideri e quei dolori sottili che accompagnano ogni cambiamento.

Un piccolo gioiello da ascoltare in silenzio, come si ascolta un segreto che non vuole essere svelato.

Voto: 27/30

“Dark aura” – Joey Bada$$ 

Apre Lonely At The Top con un impatto deciso: “Dark Aura” è puro Joey Bada$$, senza compromessi. Il flow è tagliente, il beat cupo e magnetico, e le barre sono intrise di consapevolezza e orgoglio. Con questa traccia, Joey ribadisce la sua posizione: il vero hip hop non è morto, è solo tornato a parlare chiaro. E lui, come sempre, non sbaglia un colpo.

Voto: 28/30

“Nice Shoes” – Steve Lacy

Dopo il successo virale del suo ultimo album, Gemini Rights, Steve Lacy torna con un brano che spiazza e incuriosisce. Abbandonando momentaneamente le sonorità soul e R&B che lo hanno reso celebre, l’artista sperimenta con un sound elettronico, più freddo e sintetico, ma non meno affascinante. È un cambio di rotta che dimostra la sua voglia di evolversi, di non restare intrappolato nelle aspettative del pubblico.

Il pezzo lascia aperta una domanda: questo è solo un assaggio o l’inizio di una nuova era musicale per Lacy? L’ipotesi di un album in arrivo è più che concreta, e non vediamo l’ora di scoprire se saprà confermarsi fedele a sé stesso.

Voto: 26/30

“Tuareg” – Laila Al Habash 

Prodotto da Niccolò Contessa, è un brano che conferma ancora una volta il talento cristallino di Laila Al Habash. Con la sua scrittura brillante e mai banale, la cantautrice italo-palestinese ci accompagna nel viaggio emotivo di ritorno da una storia d’amore estiva ormai conclusa. «Mi tratti male / te ne sei andato» canta con disarmante semplicità, eppure ogni parola arriva dritta al cuore. 

Laila riesce a trasformare il dolore in poesia, e lo fa con una grazia che ormai è il suo marchio di fabbrica.

Voto: 29/30

“9am” – Myd feat. Calcutta 

Nel suo nuovo album il producer francese Myd sorprende con un featuring inaspettato: Calcutta, che presta la sua sensibilità a una traccia che incanta per la sua semplicità disarmante. Il brano si muove su melodie morbide e avvolgenti, quasi fosse una ninnananna elettronica, con parole cantate a bassa voce che sembrano arrivare da un sogno appena svanito. 

Voto: 27/30

“Addio” – Neffa feat. Salmo

È finalmente arrivata la seconda parte del disco più atteso del rap italiano: Canerandagio. Neffa firma un ritorno potente e raffinato, confermandosi come uno dei pilastri indiscussi della scena. Il suo rap è maturo, incisivo e costruito con una cura che lo rende difficile da spodestare dal trono.

A chiudere l’album una traccia che vede il featuring di Salmo, tornato a rappare con grinta e autenticità dopo alcuni lavori meno convincenti. Il brano è una lettera postuma, un addio che sa di verità e di redenzione.

Voto: 28/30

“Echoes” – Sorry 

I Sorry tornano a esplorare i confini tra indie rock e post-punk, dando vita a un brano d’amore intenso e stratificato. Le atmosfere cupe e le melodie sospese accompagnano una riflessione sull’identità e la perdita, dove l’“eco” diventa quasi un terzo protagonista nella relazione.

Il brano anticipa COSPLAY, il nuovo album della band londinese in uscita il 7 novembre, e rappresenta una svolta matura e poetica nel loro percorso. Un assaggio potente di ciò che ci aspetta.

Voto: 29/30

“Just Two Girls” – Wolf Alice

Con questo brano i Wolf Alice celebrano la forza e la bellezza dell’amicizia femminile. Ellie Rowsell canta con dolcezza e ironia le conversazioni intime tra amiche, tra epifanie da bar e confessioni sussurrate. Il brano è una carezza pop-rock che trasforma i piccoli momenti quotidiani in poesia, con un sound anni 70 rivisitato in chiave moderna. Un inno delicato e potente alla complicità che salva.

Voto: 27/30

“Empty Words” – Radio Free Alice

I Radio Free Alice sono riusciti a trasformare una jam nata durante il loro tour in Inghilterra in un brano che parla a chiunque abbia mai sentito il peso del silenzio sociale, delle parole vuote che ci circondano.

La voce è nervosa, quasi stonata a tratti, ma è proprio lì che sta la forza, un po’ come nei pezzi più crudi dei The Fall o dei Protomartyr. 

Voto: 30/30

Traccia bonus: La mia stella aggressiva – irossa. 

Impossibile non menzionare la band torinese che questo mese ha pubblicato il suo secondo album, confermando una crescita artistica solida e personale. “La mia stella aggressiva” è il brano che meglio incarna l’essenza e l’evoluzione del gruppo: un mix di intensità emotiva e ricerca sonora, perfetta per chi ama la musica che non ha paura di esporsi.

Sofia De March

Musidams consiglia: i 10 migliori singoli di luglio

In un’estate di pochi tormentoni non si fermano mai le nuove uscite. Ecco qui la nostra selezione mensile piena di artisti emergenti, ritorni molto attesi e schegge fuori controllo.

Khamilla – “Cara ansia”

Khamilla, cantautrice torinese classe 2001, amante del vintage e delle cornette dei telefoni a rotella, ci porta nella sua testa con questo nuovo singolo. La canzone si presenta come un misto tra “Clint Eastwood” dei Gorillaz e l’electro swing, che rende il brano frenetico, facendoci percepire lo stato mentale ansioso della cantante. Khamilla ci strega, ci fa sciogliere e non possiamo fare altro che stare al passo con il ritmo quasi tachicardico. 

Voto: 27/30

Venerus feat. Marco Castello – “Felini”

Il brano vede i due cantautori personificati in felini randagi che scorrazzano per la città e per la campagna sopravvivendo attraverso il sogno al bene e al male del mondo. Come una conchiglia all’orecchio, “Felini” ci regala un sottofondo di onde marine che, accompagnate dal dolce suono di un flauto, ci trasportano dalle caotiche metropoli ad un passo dal mare, in silenziose antiche città arroccate.

Voto: 29/30

GRIDA – “Nel labirinto”

Dal progetto Carne Fresca (Suoni dal Futuro) ideato da Manuel Agnelli, il brano è uno dei diciotto pezzi della rassegna milanese Woodworm che fotografano lo spirito della nascente scena musicale italiana. GRIDA è una band modenese che si ispira ai Verdena e ai Tool, molto affezionata al metal e al rock italiano anni ‘90.Coinvolgente ed energica, “Nel labirinto” è lo specchio di futuro che fa i conti con un passato oscuro e di stampo grunge. 

Voto: 27/30

Mac DeMarco – “Holy”

In vista dell’uscita del nuovo album Guitar, DeMarco ci dà un’anticipazione con “Holy”. Brano dal testo breve che, nel personalissimo stile  del cantante, ammalia. La parte che affascina maggiormente è quella strumentale, che riprende  temi western alla Ennio Morricone resi in lo-fi, come DeMarco è solito fare. Il tutto risulta dolce ma accattivante grazie all’uso della chitarra twangy e del riverbero stile spaghetti western. 

Voto: 30/30

Laufey – “Lover Girl”

Il singolo affiancato da altre due canzoni, “Tough Luck” e “Silver Lining”, anticipa l’album A Matter of time in uscita il 21 agosto. Il brano in questione gioca sul ritmo di bossa nova con chiari riferimenti al jazz romantico alla Billie Holiday, soprattutto riguardo al testo, nel quale la protagonista soffre le pene dell’amore, oppressa dall’essere una lover girl. Delicata come una brezza estiva, Laufey ci sussurra i suoi tormenti amorosi con spensieratezza in modo coinvolgente.

Voto: 28/30

Maria Scaletta

Pusha T e Malice, foto di Cian Moore (@clovernyc)

Clipse feat. Kendrick Lamar – “Chains & Whips” 

Reunion dei fratelli Thornton (Pusha T e Malice) con un nuovo album, Let God Sort Em Out, interamente prodotto da Pharrell Williams e con tante collaborazioni importanti, come quella del brano che vi proponiamo. Su un beat corposo pieno di organi elettrici, basso e batteria e impreziosito dalla chitarra elettrica di Lenny Kravitz, i due cinquantenni rivendicano il loro status di veterani criticando l’ossessiva ricerca di ricchezze dei nuovi rapper come sintomo di corrosione dello stile di vita associato al genere. Non è da meno Lamar che afferma come il mancato riconoscimento dei padri fondatori sia la nuova morte dell’hip-hop.

Voto: 28/30

Shablo feat. Inoki, Joshua – “Immagina”

C’è chi invece esalta le radici e la storia hip-hop, ad esempio Shablo nel suo nuovo album Manifesto, tutto devoto alla black music: soul, R&B e funk. Un progetto realizzato in studio con tanti musicisti e cantanti che vuole essere un viaggio nella storia dei generi, ma anche dello stesso autore. Non a caso la collaborazione con Inoki, uno dei primi rapper con cui ha collaborato Shablo a fine anni ‘90, riprende proprio un brano scritto in quel periodo e presente in suo mixtape (The Newkingztape Vol.1). Rap politico, oggi come allora attuale, in cui si parla di immigrazione, uguaglianza, spiritualità immaginando una realtà diversa. 

Voto: 27/30

Wet Leg – “davina mccall”

Duo post-punk dell’isola di Wight che con il secondo album moisturizer si è rinnovato con l’aggiunta di nuovi musicisti. Il risultato è un suono più profondo, rafforzato ancora una volta dal produttore Dan Carey, noto per il suo lavoro con i Fontaines D.C.
Pur parlando d’amore nostalgico si evitano le grandi metafore poetiche per dare vita a immagini tenere e protettive con riferimenti popolari come la tv inglese e le bevande del discount. L’evoluzione delle Wet Leg non passerà inosservata: superata l’etichetta di novità, adesso è il tempo della maturità.

Voto: 26/30

Camoufly – “llamando

Francesco Romei, in arte Camoufly, è un giovane emergente nella scena dell’elettronica italiana insieme a okgiorgio e fenoaltea. Si esibisce sempre a volto coperto, ma nel suo primo album NEW SKIN mette a nudo il suo suono saltellante di ritmi upbeat, melodie stravaganti e sample ricercati.
In questo brano di appena 150 secondi condensa un frammento di un gruppo portoricano con house e future bass attraverso continui rimbalzi e accelerazioni adrenaliniche. 

Voto 29/30

Two Shell – “Dark Shadow”

Duo britannico, anche questo dall’identità nascosta, che unisce techno, garage e dubstep per creare sofisticate e spigolose tracce da club. Nel loro nuovo album IIcons continuano a esplorare nuovi territori sonori, come in questo brano frastagliato di bassi inquietanti e un cantato irregolare di cui percepiamo alcune parole, senza afferrarne il significato. Tante cose sovrapposte nello stesso momento, suoni morbidi e altri metallici che rendono l’ascolto tanto insidioso quanto accattivante.

Voto 30/30

Alessandro Camiolo

Musidams consiglia: i 10 migliori singoli di giugno

Dieci tracce uscite a giugno 2025, tra ritmi coinvolgenti e riff distorti, che ci preparano per un’estate indimenticabile ma con qualche groppo alla gola.

“Denti perfetti” – Giovanni Truppi e Thru Collected

Brano dell’interessantissimo progetto di Giovanni Truppi e del collettivo napoletano Thru Collected, entrambi punte di diamante dell’underground italiano.

Le sonorità sono assolutamente fuori dal comune per gli standard italiani, con una produzione particolarmente curata che unisce svariate sonorità dal folk cantautorale alla breakcore.

Voto 26/30

“Death comes from the sky” – Unknown mortal orchestra

“Death Comes From the sky” è una sorta di ballata psichedelica che sembra uscita da un film horror degli anni Settanta: chitarre liquide, riverberi sparati e una sezione ritmica quasi minacciosa creano un’atmosfera onirica ed inquietante. Gli Unknown mortal orchestra tornano nel mercato con un disco meno sperimentale del precedente, ma che riesce sapientemente a farne evolvere stile.

Voto 29/30

“Irukandji Syndrome” – Tropical Fuck Storm

Il nuovo album della band australiana Fairyland Codex può già essere annoverato come una delle migliori uscite di quest’anno. La traccia di apertura “Irukandji Syndrome” ci porta subito in un universo fatto di ritmiche e riff storti, che ricordano le sonorità dei primi dischi dei Radiohead ma con una sferzata psichedelica in più.

Voto 29/30

“Home” – Mac DeMarco

Il cantautore canadese ritorna con il suo personalissimo stile, che non delude nemmeno questa volta.

Il nuovo singolo, che anticipa l’uscita dell’album Guitar, è una triste ninna-nanna in pieno stile bedroom pop: semplice, orecchiabile e con un testo strappalacrime sul lasciarsi le cose alle spalle. Potremmo chiedere di meglio?

Voto 28/30

“Lion” – Little Simz ft. Obongjayar

Non è un caso che Kendrick Lamar abbia definito Little Simz una delle migliori rapper in circolazione. Con il nuovo album Lotus, l’artista britannica alza ancora l’asticella. “Lion” è un brano potente e introspettivo, costruito su ritmi up-beat, inserti jazzistici e versi affilati, che raccontano di orgoglio con lucidità rara. Una prova d’autore intensa e senza compromessi.

Voto 29/30

“La lingua” –  Generic Animal

Generic Animal ci stupisce con una canzone su un amore non proprio rosa e fiori. Le sonorità sono delicate e minimali, una commistione tra folk e country. Le chitarre, il banjo e il violino si uniscono creando un arrangiamento estremamente commuovente.

Voto 26/30

“Il ricevimento” – Le Schiene Di Schiele

Dalla scena torinese arriva una ventata d’aria fresca: Le Schiene Di Schiele si confermano una delle realtà più interessanti del panorama indipendente con il nuovo album Danze della sfiga.

“Il ricevimento” è un brano che unisce in modo intelligente noise, ritmi ballabili e riff taglientissimi per sei minuti di pura adrenalina.

29/30

“Cutthroat” – Shame

Gli Shame si fanno più ironici ed esplosivi con una sfacciataggine che ricorda i primi Blur ma con la potenza dei gli Stooges.

Il singolo che anticipa il loro prossimo album omonimo è un concentrato di energia con un testo molto divertente, pieno di simpatici riferimenti alla internet-culture contemporanea.

Voto 28/30

“Nettles” – Ethel Cain

Ethel Cain è il nuovo nome del folk americano e questo singolo lo conferma nuovamente. Con “Nettles”, la cantautrice prosegue il suo viaggio nei territori sonori del dolore e della memoria, firmando uno dei suoi brani più oscuri e profondi.

Su una base minimale e dilatata, tra slowcore e folk, la sua voce diventa una preghiera carica di dolore ed autoespiazione. Probabilmente la migliore uscita del mese.

Voto 30/30

“Suzanne” – Mark Ronson e RAYE

Con questo singolo, Mark Ronson sembra voler ritrovare lo stile che aveva reso indimenticabili le sue collaborazioni con Amy Winehouse. Insieme alla bellissima voce di RAYE, dà vita a un perfetto singolo estivo, costruito su un solido impianto RnB e soul-pop.

Voto 27/30

Alessandro Ciffo

Musidams consiglia: i 10 migliori singoli di maggio

Dieci tracce uscite a maggio 2025 che si distinguono per stile, atmosfera e innovazione sonora, offrendo uno sguardo fresco e variegato, tra chi segue le tendenze e chi le sfida.


“I’m Dirt I’m Your Love” – Yung Lean

Yung Lean ritorna con un brano che è un manifesto esistenziale sotto forma di cloud rap post-apocalittico.

Con la sua voce satura di riverbero e una produzione minimalista e disturbante, il rapper svedese ci accompagna in una riflessione cupa sull’identità, la dipendenza emotiva e l’autodistruzione. Yung Lean continua a essere uno degli artisti più inclassificabili del nostro tempo, capace di trasformare la fragilità in linguaggio pop contemporaneo.

Voto: 29/30

“Man of the Year” – Lorde

Dal nuovo album Virgin il singolo sorprende per intensità e direzione artistica: è una riflessione sul ruolo del potere, della visibilità e del desiderio di riconoscimento, vista attraverso lenti ironiche e sfocate. La voce di Lorde è distante, robotica, ma le parole colpiscono dritte: «I dressed like the part / They gave me the prize / But forgot who I am».

Un pezzo denso, enigmatico, che si presta a molteplici letture e riconferma la neozelandese come una delle penne più intelligenti del pop contemporaneo.

Voto: 27/30

“Gli occhi (outro)” – Gioia Lucia

Gioia Lucia conclude il suo primo album con un brano che è al contempo un epilogo e un nuovo inizio. Gli occhi (outro) è una ballata lo-fi che mescola malinconia e speranza, con testi che esplorano la vulnerabilità e la ricerca di autenticità.

La produzione è essenziale, con chitarre acustiche e sintetizzatori minimali che creano un’atmosfera intima e riflessiva. La voce di Gioia Lucia è delicata e intensa, accompagnata da armonie vocali che aggiungono profondità al brano.

Il testo, che gioca con l’immagine degli occhi come specchio dell’anima, invita l’ascoltatore a guardarsi dentro e a confrontarsi con le proprie emozioni.

Voto: 27/30

“breeze!” – Kali Uchis

Kali Uchis continua a fluttuare tra i generi e con “breeze!” ci regala un brano che è puro sapore estivo in chiave soul-pop.

La sua voce morbida e sensuale si posa su una base leggera di synth avvolgenti e ritmi downtempo, che richiamano un dream pop etereo e un reggaeton lento ma raffinato.

Il testo è una dichiarazione d’amore serena, quasi sospesa nel tempo, e il titolo – “breeze!” – non è casuale: ogni elemento del brano pare muoversi con la leggerezza di una brezza calda sul collo, di quelle che fanno chiudere gli occhi e dimenticare il resto.

Voto: 28/30

“Oltreoceano” – Collettivo Immaginario

Il Collettivo Immaginario propone un viaggio musicale che unisce con naturalezza jazz, funk ed elettronica. Il trio, diviso tra Italia e Stati Uniti, costruisce un brano strumentale basato su un groove solido e rilassato, arricchito da tastiere dettagliate, una batteria ricca di sfumature e un basso fluido. Il brano in questione e l’album da cui prende il nome confermano l’ottimo lavoro del collettivo e la loro capacità di creare un sound internazionale, raffinato e in continua evoluzione.

Voto: 29/30

“Sar Oh Dedida” – Pietra Tonale

Un enigma musicale, Sar Oh Dedida è uno di quei brani che non si spiegano, si attraversano. Pietra Tonale, collettivo torinese tra i più sfuggenti e creativi della scena indipendente, costruisce una traccia divisa in due movimenti: il primo, etereo e rarefatto, sembra un sussurro mormorato tra due stanze vuote; il secondo si apre invece in un vortice più ritmico e circolare, dove la voce si fa più incisiva e lo spazio sonoro si contrae, come se il pezzo si stesse ripiegando su se stesso.

L’arrangiamento, curato a più mani, porta con sé echi di minimalismo, post-rock e sperimentazione elettronica, il tutto avvolto da un alone di mistero che non cerca spiegazioni, ma vibrazioni.

Il risultato è una composizione sospesa, intensa, destinata a lasciare una traccia emotiva più che razionale.

Voto: 30/30

“Sottocosto” – Golden Years feat. Fulminacci

Uno dei singoli più riusciti di Fuori Menù, l’album pop dell’estate 2025 che sarà impossibile ignorare. Golden Years, insieme a Fulminacci, crea un brano dall’energia fresca e ironica, perfetto per le giornate più calde. L’album, ricco di collaborazioni eccellenti con artisti come Calcutta, Franco 126 e Tutti Fenomeni, si conferma un must-listen per chi vuole restare al passo con la scena pop italiana contemporanea.

Voto: 28/30

“Kiss the Sky” – Tash Sultana

Tash Sultana ci regala un’esperienza sonora intensa e liberatoria. La musicista australiana combina magistralmente elementi di psichedelia, soul e alternative rock in un brano che cresce gradualmente fino a esplodere in un finale carico di emozione e groove.

La sua abilità multi-strumentale emerge in ogni sfumatura, con chitarre avvolgenti e una voce che sa essere sia fragile che potente. Kiss the Sky è un inno al riscatto personale e alla ricerca di uno spazio di libertà interiore, perfetto per chi cerca musica capace di elevare lo spirito.

Voto: 25/30

“Vorrei.” – Rkomi feat. Ernia

Un duetto che graffia con sincerità, mettendo a nudo fragilità e contraddizioni di due voci ormai iconiche del rap italiano odierno. Tra beat essenziali e atmosfere cupe, Rkomi ed Ernia si confrontano senza filtri, raccontando desideri e rimpianti con un’intensità che non si fa scappare.

Il brano è un viaggio emotivo crudo e diretto, dove la forza delle parole si intreccia con una produzione minimale, lasciando spazio a ogni sfumatura del loro racconto personale, e un ritornello che si lascia ascoltare.

Voto: 26/30

“Cool About It” – Aminé feat. Lido

Cool About It è un equilibrio sottile tra groove e introspezione, dove Aminé si muove con disinvoltura su una produzione stratificata e sfuggente di Lido. Il brano evita i cliché del rap mainstream, puntando su un flow rilassato che rivela in controluce pensieri personali e ironia tagliente.

La contaminazione tra sonorità R&B e beat elettronici crea un’atmosfera sognante ma inquieta, perfetta per chi cerca un sound fresco senza rinunciare a profondità e originalità.

Voto: 28/30

Marco Usmigli

Musidams consiglia: i 10 migliori singoli di aprile

Aprile è stato un mese ricco di grandi ritorni e nuove uscite. Ecco a voi uno scorcio dall’Italia e non solo. 

HYPE (nuoveindagini)” – Neffa feat Fabri Fibra e M¥SS KETA

È il ritorno del guaglione sulla traccia, finalmente.

Insieme a Fabri Fibra e M¥SS KETA, Neffa riarrangia una base prodotta e consegnata allo stesso Fibra nel 2002 per “Scattano le indagini”, brano di apertura in Turbe Giovanili. Lo stesso Neffa definisce il brano: “Un pezzo sulla superficialità dell’apparenza che oggi è diventata la nuova essenza”, per questo non poteva che condividere il brano anche con M¥SS KETA che, tramite il suo progetto, incarna perfettamente questa descrizione.

In generale, quest’ultimo album di Neffa, Canerandagio – Parte 1, ci ricorda quanto il rap, se fatto bene, possa essere veicolo di messaggi che vanno oltre l’hip hop. 

Voto: 30/30

buco nero” – I Cani

Altro ritorno attesissimo è quello di Niccolò Contessa che a distanza di quasi dieci anni ci regala post mortem. Album carico di quotidianità e riflessioni più o meno esistenziali, esempio è il brano sopracitato, accompagnato da suoni abbastanza variegati che spaziano tra i generi (sempre rimanendo nei limiti dell’indie alternativo, no worries). 

Voto: 28/30

Something Beautiful” – Miley Cyrus

Brano estratto dall’omonimo album in uscita il 30 maggio e che racchiude la natura e la ricerca estetica che Miley Cyrus intende far trasparire dal progetto. Oltre alle canzoni già uscite è interessante vedere anche il lavoro complessivo di pubblicità e di rappresentazione che si sta seguendo. La ricerca della bellezza traspare anche dallo studio degli outfit e dalle atmosfere riprodotte dalle fotografie e dai visual che sono usciti fino ad ora. Nel complesso è un progetto che sembra andare oltre la musica, senza dimenticarsi però di sperimentare anche con diversi sound. 

Voto: 28/30

Underworld” – Alice Phoebe Lou

Brano che insieme ad altre tre canzoni compone una piccola raccolta autoprodotta dalla cantante sudafricana. Tramite questo progetto, Alice Phoebe Lou riflette sulla comunicazione e sul rapporto con gli altri e con sé stessi. 

Prendetevi 10 minuti di chill

Voto: 27/30

LikethisLikethat” – Tredici Pietro

Personalmente, da vittima di TikTok, devo ammettere che questo è un brano molto catchy

Uno dei pochi brani “leggeri” dell’ultimo album di Tredici Pietro che si riscopre in una chiave più introspettiva del solito. Non guardare giù è infatti un album, rispetto a quello precedente, più maturo sia dal punto di vista musicale che della scrittura. 

Voto: 26/30 

Here we go (uh oh)” – Coco Jones

Nuova anima R&B, seconda ex attrice Disney di questa lista, Coco Jones debutta con l’album Why not more? all’interno del quale troviamo questo brano. La cantante racconta il caos emotivo provocato dall’amore, presentando tutti i volti che questo sentimento può avere, dal più tossico al più passionale. 

 Voto: 25/30

KITSCH” – Dante e Cripo 

Dante è un ottimo esempio di come l’hiphop italiano potrebbe evolversi. Questo brano nello specifico è un po’ “un’ignorantata”, ma rappresenta appieno l’arroganza con la quale bisogna approcciarsi a questo mondo. Nel suo ultimo album CIRCO GRAN SIBERIA, uscito qualche mese fa e la cui produzione è stata affidata a Cripo, si riescono ad apprezzare sicuramente le diverse sfaccettatura e la sua capacità di scrittura.

Voto: 27/30

Scintille” – Chiello

Chiello stupisce tutti con un brano movimentato che si distingue dagli altri urlati e disperati ai quali siamo tutti abituati e che compongono l’ultimo album Scarabocchi. Diciamo che non è sicuramente il brano che ci si aspetterebbe da ascoltare in un disco che si apre  urlando «Uno di questi giorni mi ammazzerò».

Attraverso il racconto e le sonorità del brano che ci portano in un’atmosfera da club un pò anni ‘30, Chiello riesce a renderci spettatori dell’incontro più o meno romantico di cui canta. 

Voto: 26/30 

Back to me” – The Marìas

Questo brano ha la stessa vibe della performance in cui Kanye West chiede a Kim di tornare da lui. Se vi siete lasciati, mi spiace per voi, ma potete comunque disperarvi insieme ai The Marìas e ai loro classici suoni malinconici. 

Voto: 26/30

SESSONLINE” – TonyPitony

Vagamente scurrile, politicamente scorretto, razzista, omotransfobico, blasfemo, fa riferimenti al feticismo per i piedi e ai tossichelli. Non sto descrivendo l’italiano medio ma l’ultimo album di TonyPitony. Sulla stessa onda di Checco Zalone o Pippo Sowlo (che fine ha fatto?), ma con maggiore attenzione alla produzione e all’esecuzione, i suoi brani sono satirici, sarcastici e divisivi. Può piacere o meno, sicuramente fa riflettere. 

Voto: 28/30

Claudia Meli

Musidams consiglia: i 10 migliori singoli di Marzo

Marzo è un buon mese: tanti singoli in vista dell’uscita dei nuovi album e dei tour estivi e primaverili. Ecco la nostra top10.

“L’arte di lasciare andare” – Baustelle

Non c’è molto da dire su questo brano, se non che per fortuna i Baustelle sono tornati a fare i Baustelle rock folk, con un brano dal significato quasi esistenziale. La canzone tratta del difficile processo di imparare a lasciar andare, di abbandonare la frenesia che ci spinge a vivere le giornate sempre di corsa, accettando la nostra mortalità. Il tutto è accompagnato da un ritmo incalzante che richiama i “vecchi” Baustelle di “Charlie fa surf”, con quella miscela unica di introspezione ed energia. Un ritorno alle origini, che sa essere riflessivo e al tempo stesso potente.

Voto: 28/30

“Sigarette” – Lucio Corsi

Se Zeno Cosini fosse vivo, “Sigarette” sarebbe la sua canzone. Lucio Corsi, invece, come un Philippe Delerm contemporaneo, riesce a rendere piccoli momenti quotidiani delle poesie degne di tutta l’attenzione possibile. Infatti, il momento della sigaretta diventa un pretesto per una riflessione esistenziale, dove ogni boccata scandisce il ritmo dei pensieri tra desiderio e nostalgia. La melodia degli archi, delicata e avvolgente, alleggerisce il testo e lascia spazio a una profondità che (come per ogni brano di Corsi) non si può ignorare.

Voto: 29/30

“Buio” – Eugenio in Via Di Gioia

“Buio” è il singolo con cui gli Eugenio hanno lanciato il loro nuovo album, L’amore è tutto. Dopo dieci anni di carriera, la band ha deciso di portare un tema nuovo e inaspettato: l’amore. Sebbene il gruppo sia conosciuto per le canzoni impegnate socialmente, in questo album si affronta l’amore in modo furbo. A primo impatto, infatti, le canzoni potrebbero sembrare semplici ballate romantiche, ma leggendo tra le righe si scoprono temi più profondi. “Buio” ne è un perfetto esempio: sembra una canzone che parla della mancanza della propria metà, ma in realtà racconta di alienazione, solitudine e delle difficoltà nel costruire relazioni profonde. Un giro di pianoforte ad libitum, un quartetto d’archi e un contrappunto vocale rafforzano il pensiero ossessivo e opprimente espresso dal testo, dove la distanza emotiva sembra difficile da colmare.

Voto: 27/30

“Mangia la mela” – Erica Mou e Carolina Bubbico

“Mangia la mela” è la prima collaborazione tra le due artiste ed è dedicata alle loro figlie, ma anche a tutte le donne di oggi e di domani. Il testo parla di empowerment femminile e di disobbedienza delle imposizioni sociali. Invita le donne a mangiare la mela, appunto, come aveva fatto Eva in un atto di autodeterminazione e non di peccato. La produzione, molto fresca, si avvicina a una salsa donando al brano un carattere irriverente e frizzante, che si sposa benissimo con il significato del testo. Un inno alla ribellione e un invito a riscrivere le proprie regole.

Voto 28/30

“scs” – Crookers e okgiorgio

Questo singolo è tutta una presabene e anche se non hai la presabene a forza di muovere la testa a ritmo di elettronica-techno-house, ti viene.

Avvertenze: in un attimo potreste passare dalla leggerezza all’ingorgo interminabile di pensieri aggrovigliati, ma fa parte del gioco, a quanto pare.

Voto: 29/30

“Reptile Strut” – Calibro 35

I Calibro 35 con “Reptile Strut” annunciano il loro nono album in uscita a giugno. La band ha spiegato, in merito,  che «Il ramarro è un sauro dal colore verde acceso, rapidissimo nei movimenti, ha un incedere scattante e cambia spesso il passo. Per questo è difficile catturarlo. Reptile Strut parte da queste premesse». Il brano, in effetti, spazia dal jazz al rock, per passare al funk, ha una continua interazione tra i vari strumenti e un groove di basso che rimane ben piantato nelle orecchie. 

Voto: 25/30

“Picón” – Populous

Populous campiona la ghiaia vulcanica in alcune zone di Lanzarote per trasformarla nella parte percussiva del brano. Il singolo, che preannuncia l’uscita di Isla Diferente, il nuovo album del producer pugliese, vuole far scoprire Lanzarote dal punto di vista sonoro. “Picón” porta con sé un’energia cosmica potentissima, mistica ed esoterica, che riesce a evocare la forza primitiva e quasi sacrale della natura dell’isola.

Voto: 29/30

“Your Name Forever” – MGK

In “Your Name Forever”, MGK rende un emozionante tributo a Dingo, un amico che è venuto a mancare prematuramente. Il brano si distingue per un sound che alterna strofe rappate a ritornelli energici, di chiara ispirazione rock e metal anni 2000. A rendere ancora più potente questa dedica, MGK è affiancato da alcuni amici di Dingo, tra cui M. Shadows e la chitarra di Synyster Gates, entrambi degli Avenged Sevenfold, Oli Sykes dei Bring Me The Horizon, Mod Sun.

Voto: 24/30

“Morto a galla” – Carl Brave

Carl Brave sta ormai a Roma esattamente come il Colosseo, il maritozzo e i sampietrini che definiscono l’identità della città e raccontano la storia della capitale. È  la voce che narra le sue strade, i suoi angoli, le sue luci e ombre. E proprio le ombre di Roma emergono da “Morto a galla”, che racconta di una città ipocrita e immorale. Il contrappunto delle strofe rap e del ritornello ritmato e orecchiabile, cifra stilistica del cantautore, lo riportano in pista, riportando noi che lo ascoltiamo agli anni d’oro dell’indie italiano.

Voto: 26/30

“Sogni” – I Patagarri

La band, con il sound che richiama la Parigi degli anni ’20, in questo brano si chiede quali siano i sogni di chiunque, soprattutto di personalità socialmente controverse, tra cui fascisti, ladri e terroristi. In un pienone di archi, fiati e percussioni sincopate, che accentuano il carattere scanzonato e ironico della band, il brano si trasforma in un’affermazione universale: alla fine, tutti sognano (anche se a volte sembra impossibile ricordare cosa si è sognato al risveglio). I sogni, in questa canzone, diventano l’elemento che annulla le differenze tra buoni e cattivi, tra persone comuni e straordinarie, mettendo in luce l’umanità condivisa che ci accomuna.

Voto: 26/30

Alessia Sabetta