Ci hanno fatto aspettare ma ne è valsa la pena: il tanto atteso concerto di Lucio Corsi e dei Baustelle, originariamente programmato per l’8 luglio ma annullato a causa del maltempo, è stato finalmente recuperato la serata del 15 luglio. Nonostante l’infelice posticipo, l’evento ha regalato una splendida chiusura al decennale del Flowers Festival.
All’incantevole calar del sole, è arrivato il nostro menestrello Lucio Corsi, con il suo stile glam rock fai-da-te, con le solite buste di patatine a sorreggere le spalline. Affiancato da una grande schiera di musicisti, si è acceso una sigaretta e ha aperto il concerto con l’assolo di “Freccia bianca”, brano incalzante tratto dall’album Cosa faremo da grandi del 2020, che ha iniziato a coinvolgere gli spettatori, dai più grandi ai più piccoli.
Ha proseguito passando ai pezzi del suo ultimo album Volevo essere un duro, doppio vincitore della Targa Tenco, fino all’omonima canzone, reduce dall’Eurovision, creando un momento magico di celebrazione della norma e del quotidiano.
Tra una sigaretta accesa e un’altra lanciata, per avere la bocca libera per cantare, i brani si sono fatti più lenti con “Situazione complicata” e ballate come “Nel cuore della notte”, riprendendo ritmo solo nel finale, con la canzone “Francis Delacroix”. L’ultimo brano ha fatto scatenare e divertire tutto il pubblico, soprattutto perché nessuno si era reso conto, fino a quel momento, che il fotografo che stava seguendo Lucio da tutto il concerto, con una sigaretta in bocca e un cappello da cowboy nero, era Francis Delacroix in persona.
Francis ha accompagnato con la chitarra la canzone a lui dedicata e nel gran finale si è quasi sfiorata la caduta dal palco di entrambi, tra i molteplici movimenti di Lucio, gli altrettanti spostamenti del tecnico che lo inseguiva per allentargli il cavo del microfono ed evitare si incastrasse e Francis Delacroix che si godeva appieno il suo momento. Finale spontaneo, dunque, come d’altronde spontaneo è Lucio Corsi, che per una bella oretta ci ha rapiti mostrandoci nuove realtà attraverso il suo sguardo fresco.

Dopo una breve pausa il pubblico ha acclamato a gran voce i Baustelle, band di Montepulciano che da quasi trent’anni unisce sonorità retrò, liriche raffinate e uno sguardo originale sulle problematiche dei giovani tra poesia urbana e una malinconia cinematografica. L’intera esibizione è stata costruita sui brani di El Galactico, album uscito nell’aprile di quest’anno, sviluppato attorno a sonorità della California anni ‘60, con un chiaro riferimento ai Beach Boys e ai Mamas and the Papas.
Solo verso il termine dell’esibizione sono giunti a brani più vecchi come: “La guerra è finita” e “Le Rane”, sul finale della quale, mentre i tecnici preparavano il palco per la canzone successiva, il frontman Francesco Bianconi ha colto l’occasione intonando “Tanti auguri a te” dedicato alla cantautrice e polistrumentista, Rachele Bastreghi, acclamata dagli spettatori.

La band apparentemente chiude il concerto e torna sulle quinte, per poi, dopo vari cori da parte del pubblico, ritornare sul palco e far scatenare tutti con il brano, tanto atteso da tutti, “Charlie fa surf”, terminando in bellezza la decima edizione del Flowers Festival, lasciandoci senza voce, con poco udito, ma contenti.
Maria Scaletta

















