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Eugenio in Via Di Gioia: il tour l’amore è tutto al Flowers Festival 2025

Si sono fatti attendere e, con un ritardo di mezz’ora sulla tabella di marcia, gli Eugenio in Via Di Gioia sono saliti sul palco del Flowers Festival inaugurando, il 26 giugno, il loro tour estivo “L’amore è tutto”, omonimo del loro ultimo album e proseguimento ideale del giro di concerti di presentazione avvenuto in primavera nei principali club italiani.

Sul proprio sito il gruppo ci invita a immaginare cosa può succedere in un concerto che dura 2 ore. Ma, con assoluta certezza possiamo dire che: Eugenio Cesaro (il frontman), correrà e salterà forsennatamente da una parte all’altra dello stage; Paolo Di Gioia (percussioni) cercherà di riportarlo nel qui e ora, richiamando la sua attenzione e facendo il cantastorie; Emanuele Via (tastiere) tenterà il tutto per tutto con le sue battute sagaci capaci di suscitare risate tardive; Lorenzo Federici (basso) sembrerà sempre capitato lì per caso.  Tutto è confermato anche  questa volta! Il concerto è durato due ore con Eugenio scheggia impazzita, Paolo narratore attento, Emanuele e il suo humor non sempre fulmineo e Lorenzo imperturbabile e inossidabile come «il ferro ternano» ampiamente citato nei momenti più ilari della serata.

Foto di Alessia Sabetta

Proprio Paolo racconta che a volte, nei loro concerti, si chiudono dei cerchi e infatti la data di aprile a Venaria (di cui raccontiamo qui) si era chiusa con “Per ricominciare”, con cui, invece, hanno aperto questa data di Collegno, di nuovo a casa loro.  Il concerto, che ha dato maggiore spazio ai brani dell’ultimo album, è stato anche un tuffo nel passato più o meno lontano: “Giovani illuminati” e “Chiodo Fisso” tra i brani più datati, “Lettera al prossimo” e “Altrove” per Natura viva, “Giornalaio” e “Filastrocca per grandi” per Amore e rivoluzione. Un viaggio tra una carriera decennale celebrata con il brano “Tornano” per ricordare «Le corse al volo con lo zaino che salta le corde rotte, la musica alta, in sei schiacciati sulla stessa Panda». Ad un certo punto il concerto si è tinto di pennellate malinconiche quando Eugenio, visibilmente commosso, si è accorto della presenza tra il pubblico della sua professoressa di italiano del liceo, proprio nel momento della serata più intimo con in scaletta i brani più profondi come “Buio”.  Con grande sorpresa, però, non è arrivato il momento di “Prima di tutto ho inventato me stesso”, Eugenio non ha tirato fuori il suo cubo di Rubik gigante e quello che era il momento topico di ogni loro concerto rimane un ricordo, sostituito da quello che probabilmente diventerà il prossimo tormentone – ovvero Eugenio che fa incursione tra il pubblico su “Sette camicie”

Foto di Alessia Sabetta

La cosa sorprendente degli Eugenio osservati oggi è il modo in cui sta cambiando il loro pubblico,sempre più eterogeneo. Se per la maggiore è composto da giovani (sia coloro che li seguono da tempi immemori e riconoscono le canzoni ancor prima che la band faccia il primo accordo, sia coloro che si sono avvicinati con la crescente influenza sui social), non è difficile notare numerosi bambini e bambine (accompagnati dai genitori) urlanti, ma anche più anziani (che non accompagnavano nessun figlio o nipote) posizionati negli spazi meno affollati della Certosa a godersi il concerto. 

Per i fan di vecchia data, ritornare a un concerto degli Eugenio significa ritrovare l’allegria nascosta e passare una serata in cui non mancano momenti di riflessione sociale (sia per i brani più fortemente connotati, che per i discorsi consapevoli ed efficaci). Chi li vede per la prima volta, invece, è quasi sempre travolto da un turbinio quasi inaspettato. In definitiva, un concerto degli Eugenio in Via Di Gioia è molto più di una semplice esibizione musicale: è un’esperienza collettiva che unisce leggerezza e profondità. Lasciarsi coinvolgere dalla loro energia diventa quasi inevitabile grazie all’entusiasmo che solo una band genuina come loro sa regalare. 

Alessia Sabetta

Gli Eugenio in Via Di Gioia tornano a Venaria Reale

«Nasciamo per strada nel 2013, suonando letteralmente ovunque, dalle vie di Torino passiamo ai club, ai festival estivi. Nel 2020 vinciamo il premio della critica “Mia Martini” a Sanremo in soli 7 minuti di permanenza sul palco. Immaginate cosa può succedere in un concerto che dura 2 ore».

Dal loro sito ufficiale: https://eugenioinviadigioia.it

Per l’ultima data de L’amore è tutto club tour, la band degli Eugenio in Via Di Gioia è tornata in Piemonte, a due passi dalla loro città. Il gruppo si è formato infatti a Torino dodici anni fa, intorno a Eugenio Cesaro, cantante e chitarrista, Emanuele Via con fisarmonica e pianoforte, Paolo Di Gioia come percussionista e batterista e infine Lorenzo Federici come bassista. Il nome della band prende spunto dai nomi di ognuno di loro, a eccezione di Federici, al quale, per questa “esclusione”, è stato dedicato il primo album (intitolato Lorenzo Federici, appunto).

Foto di Ottavia Salvadori

Il concerto di Venaria è stato aperto da Camilla Guano, in arte CAMO, conosciuta dal pubblico grazie ai social, dove è solita condividere cover di brani pop e indie accompagnandosi al pianoforte. Più avanti nella serata CAMO è tornata sul palco per cantare con la band “Lentiggini”, singolo uscito a fine 2023.

Foto di Ottavia Salvadori

Dopo il suo intervento, gli Eugenio in Via di Gioia sono saliti sul palco con un breve ritardo e hanno aperto  la serata con “Tutto”, canzone finale dell’ultimo album, facendo in seguito un ritorno nel passato con “Cerchi” e “Obiezione”. 

L’affinità dei componenti della band si sentiva nell’aria e l’energia di Eugenio si è fatta strada tra il pubblico, prima in senso metaforico poi letteralmente, quando in “Sette camice” ha camminato tra gli spettatori cantando ed entusiasmando tutta platea. Nel tornare sul palco il cantante attira l’attenzione con un apparente diverbio, che poi si è scopre essere preparato con la partecipazione di Davide D’Urso, comico conosciuto sui social per essere un simpatico imitatore dei vari accenti e delle manie dei diversi quartieri torinesi. D’Urso, salito sul palco per inseguire Eugenio, ha iniziato a togliersi la camicia gettandola all’indietro verso Emanuele Via: qui si è notato che ne indossava tante quante sono i personaggi che è solito interpretare. 

Indimenticabile, e ormai momento fisso di ogni concerto, è stata la performance di Cesaro in “Prima di tutto ho inventato me stesso”, uno dei primi brani pubblicati dalla band nel quale il cantante tenta (riuscendoci) di risolvere un gigante cubo di Rubik precedentemente scombinato da qualcuno nel pubblico, mentre canta e suona. 

Foto di Ottavia Salvadori

«Non è mai possesso, l’amore è un dono, che io faccio e ricevo contemporaneamente. Tu non sei mia, io non sono tuo, nessuno è di nessuno».

È l’introduzione di Eugenio Cesaro per la canzone “Stammi lontano” che tocca un tema importante come il prendersi cura di sé stessi all’interno della coppia e il rispetto della libertà delle scelte altrui. 

Verso la conclusione viene eseguita “L’ultima canzone”, la quale non è stata effettivamente l’ultima canzone né del disco o né del concerto, bensì è un riferimento al film Titanic nel quale, sul finale, i musicisti scelgono, consapevolmente, di non cercare un modo per salvarsi concludendo la loro vita facendo quello per cui sono più dotati, ovvero suonare, per l’ultima volta. 

Nel finale la band ha poi intonato “Terra”, inno d’amore per il nostro pianeta, che viene dedicata a chi non ha potuto partecipare al concerto a causa dell’allerta pioggia e dell’alluvione di questi ultimi giorni.

Foto di Ottavia Salvadori

Il concerto si chiude in bellezza con “Per ricominciare”, brano che simboleggia il continuo fluire degli eventi destinati a terminare per ripartire di nuovo.

È stato un ennesimo sold out per gli Eugenio in Via Di Gioia, ma non ci si poteva aspettare altro dalla loro amata città. 

Maria Scaletta

“Musica ovunque” per una torino che sarà teatro a cielo aperto

A Palazzo Madama è stato inaugurato il Media Centre Casa Italia, un punto di incontro per la stampa che, durante la settimana dell’Eurovision, ospiterà vari incontri volti a valorizzare alcune eccellenze del territorio.

Nella mattinata di venerdì 6 maggio 2022 è stata promossa l’iniziativa “Musica ovunque” realizzata da Iren in collaborazione con la band torinese Eugenio in via di Gioia, all’interno della campagna “Torino, che spettacolo”.

Proprio al gruppo è stata posta la domanda: «Qual è il vostro appello per i musicisti?», e la risposta è giunta spontanea: L’invito degli Eugenio è stato quello di evitare di nascondersi, ma al contrario di riempire le strade, i locali, i circoli. «È il momento migliore per dimostrare che Torino è humus che sta per nascere» hanno detto. Loro stessi fungeranno da portavoce di questo invito e nei prossimi giorni si impegneranno a fare quello che è un loro tratto distintivo da sempre: suonare per strada. La band, infatti, ha cominciato diversi anni fa esibendosi in piazza Carignano. 

Foto: Alessia Sabetta

La piazza sarà solo uno dei luoghi teatro di quelli che loro chiamano “blitz”. L’intenzione, spiegano, è di utilizzare gli strumenti con cui hanno iniziato la loro carriera da band di strada – la chitarra, il cajòn, la fisarmonica – suonando in vari luoghi di Torino e avvisando i fan giusto qualche minuto prima tramite Storie Instagram ed easter eggs – un contenuto che viene generalmente “nascosto” all’interno di una narrazione –, necessari per indovinare il luogo d’incontro in cui si esibiranno per una decina di minuti prima di passare al successivo. Il fine è quello di far risuonare la città, hanno spiegato.

L’attenzione per l’ambiente e la promozione di uno sviluppo sostenibile sono fra gli obiettivi del progetto, che potranno realizzarsi grazie all’organizzazione di “concerti leggeri”, cioè senza amplificazione e con punti temporanei di ricarica. Come sottolinea il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, il titolo dell’iniziativa ha a che fare proprio con questa volontà e vuole trasformare Torino in un palcoscenico diffuso dell’arte utilizzando Eurovision come punto di partenza per dare un nuovo impulso all’orgoglio artistico cittadino.

Durante la presentazione è stato chiesto ai ragazzi di suonare qualcosa e la loro scelta è stato il singolo pubblicato poche settimane fa, “Terra” che secondo Eugenio  – frontman della band – è la dichiarazione d’amore che tutti dovremmo fare al pianeta che ci ospita.

L’invito rivolto a ognuno, quindi, è quello di scendere nelle strade e rendere Torino un teatro a cielo aperto di condivisione artistica e personale, proprio nella settimana della musica internazionale.

a cura di Alessia Sabetta