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C2C: Torino diventa capitale italiana dell’Avant Pop

Che il C2C sia uno dei festival italiani più attesi all’anno lo si può notare dalla quantità di spettatori giunti, nelle giornate di venerdì 3 e sabato 4 novembre, a Lingotto Fiere. Per l’occasione i padiglioni hanno cambiato veste grazie alle installazioni luminose, creando la giusta atmosfera per l’immersione totale in un altro mondo. Due palchi, il main e lo Stone Island, che ospitano un’eterogeneità di artisti più o meno conosciuti della scena avant-pop ed elettronica. Da anni il festival riconferma la sua mission: essere un punto di riferimento, in Italia, per gli amanti di una certa estetica sonora. E ci riesce benissimo.

C2C
Foto di Elisabetta Ghignone

Dopo il dj set nella giornata di giovedì, ritroviamo Caroline Polacheck tra i big del venerdì. Presentando alcuni dei brani del suo ultimo lavoro discografico, ha dato vita ad uno spettacolo etereo, come la sua voce, andando a confermare il successo sempre più crescente della cantautrice statunitense. In molti hanno comprato il biglietto solo per assistere al suo live, arrivato per la prima volta sul suolo italiano. A seguirla gli Overmono, il duo gallese formato dai fratelli Russell. Un misto di dance, drum and bass, hip hop e altri generi elettronici, con il loro live hanno fatto ballare l’intera platea presente. In molti lo acclamano come miglior momento della serata. In chiusura troviamo Evian Christ, dj e produttore inglese, che apre il suo set con l’inno della Champions League.

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Foto di Martina Caratozzolo

Parallelamente sul Stone Island Stage, coperti da altissime colonne di casse, vari dj si contengono la parte più “ballereccia” di questo festival. Dall’ambient notturno degli Space Afrika all’elettronica Berghain style di Avalon Emerson, il popolo del Club to Club balla ininterrottamente, senza accennare stanchezza, come se fossero del tutto ignari delle ore passate sotto cassa. La serata si chiude con un senso di euforia generale, ma anche di stanchezza vista la tarda ora. Per molti l’esperienza del C2C finisce qui, ma per altri è solo l’inizio di quello che li aspetterà il giorno successivo.

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Foto di Martina Caratozzolo

Sabato inizia con il ritorno più atteso di questa ventunesima edizione, quello dell’eclettico Yves Tumor. L’artista statunitense non si risparmia nel dar vita ad un live spettacolare, completamente fuori dagli schemi. Peccato fosse un po’ penalizzato per l’acustica, che non ha permesso di far godere appieno quanto succedeva sul palco. A seguirlo un altro nome super atteso: King Krule. Con un live emozionante che ripercorreva tutta la sua carriera, ha raccolto tutti i presenti (o quasi) sotto al main stage. Dopo di lui, Flying Lotus e di Moodymann hanno infiammato la serata. Il primo ha selezionato per il suo set alcuni dei brani dai suoi ultimi dischi Yasuke e Flamagra, con tanto di trasformazione nel suo alterego rap per regalarci un’esibizione in pieno stile Flying Lotus. Il secondo prende al volo l’eredità lasciata dal suo predecessore e continua a far ballare l’intera platea, che nonostante la stanchezza non ha alcuna intenzione di lasciare il proprio posto. Menzione d’onore per i ledwall, sui quali si sono susseguiti video e animazioni generate con l’Intelligenza Artificiale, che hanno reso l’atmosfera ancora più coinvolgente.

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Foto di Elisabetta Ghignone

Si concludono così i live del Lingotto Fiere, che lasceranno il posto alla giornata finale di domenica alle OGR. Anche con questa edizione, il C2C si riconferma uno tra i migliori festival musicali a livello internazionale. Lo dicono i numeri tra ospiti e spettatori presenti, alcuni dei quali venuti appositamente a Torino. E il motivo di tanto successo è da ricercare nell’atmosfera complessiva che regala; infatti, è difficile non sentire un po’ di nostalgia appena le luci si spengono definitivamente.

A cura di Erika Musarò

Foto copertina di Elisabetta Ghignone