TOdays Festival: DAY TWO

Con le note della prima serata nell’aria, il pubblico torinese si appresta ad assaporare la seconda giornata della nona edizione del TOdays Festival. L’attesa per le band e gli artisti si percepisce fin dal pomeriggio di sabato 26 agosto: una gremita folla si riunisce con anticipo ai cancelli per accedere all’area concerto. Niente più biglietti in cassa, l’evento è sold out per i Gilla Band, Anna Calvi, gli Sleaford Mods e i Verdena.

Sono le 18:30 precise quando la prima band sale sul palco. Gli irlandesi Gilla Band, fino a qualche tempo fa chiamati “Girl Band”, portano tutta la loro energia post-punk. Rumorosi, dissonanti, acidi: si potrebbe riassumere così la loro musica. Dal 2011 i Gilla Band portano avanti un progetto influenzato dall’analisi introspettiva del proprio leader Dara Kiely, che ha a lungo affrontato problemi di salute mentale. La setlist della band, per lo più composta dai brani dell’ultimo album Most Normal (2022), viene percepita come un breve delirio sonico per orecchie abituate a suoni distorti, tant’è che le versioni registrate dei loro brani appaiono a tratti disturbanti, ma che live funzionano benone. Assieme ai Fontaines D.C. sono uno dei gruppi post-punk irlandesi da tenere sott’occhio. Una personalità ben definita e dirompente che convince gli spettatori.

I Gilla Band (credits foto: Martina Caratozzolo)

Congedato il delirio selvaggio dei Gilla Band, è già tempo di ascoltare la prossima artista. Il mood prende una piega totalmente differente con Anna Calvi. La cantautrice britannica si presenta sul palco imbracciando la sua inseparabile Telecaster, con la quale sfoggia tutta la sua tecnica chitarristica. La classe e l’eleganza dell’artista sono una costante per tutto il live, che fila lascio a ritmo dei brani più amati della sua discografia: “Desire”, “Don’t Beat The Girl Out of My Boy”, “Hunter” per citarne alcuni. Il pubblico ascolta rapito e applaude approvando pienamente quanto ascoltato.

Anna Calvi (credits foto: Martina Caratozzolo)

Cala il buio su Torino ed è il momento del progetto più sperimentale dell’intera line-up del festival: gli Sleaford Mods. Già passati dal TOdays nel 2019 – in quell’occasione quasi in sordina, tra le proposte secondarie e non tra gli artisti del main stage –. Sta di fatto che, ogni volta che si esibiscono, sanno bene come catturare l’attenzione. Un duo insolito e grottesco quello composto dalla voce di Jason Williamson e dal musicista ed interprete Simon Parfrement. Quest’ultimo non suona nessuno strumento, ma si limita a seguire la voce rap e sboccata del suo compagno musicale con movenze impetuose e maldestri accenni di danza, il tutto accompagnato da una battente base elettronica e una punk attitude. Williamson ricorda lo stile di Liam Gallagher: non musicalmente, ma nell’atteggiamento sfacciato e nel modo in cui si approccia al microfono, con le mani incrociate dietro la schiena. Tramite la loro musica gli Sleaford Mods vogliono dare voce alle ingiustizie sociali e agli emarginati della società: è questo il messaggio del loro ultimo lavoro UK Grim, uscito lo scorso marzo, che gli spettatori approvano scatenandosi assieme a loro.

Gli Sleaford Mods (credits foto: Martina Caratozzolo)

L’allerta pioggia, poi scongiurata, fa anticipare di mezz’ora l’ultimo live della band probabilmente più attesa: i Verdena. I fratelli Ferrari e Roberta Sammarelli sono accompagnati in tour dal chitarrista Carlo Maria Toller dei Jennifer Gentle, che prende spazio sul palco assieme a loro. Tre, due, uno, via! Si parte con “Paul e Linda” direttamente dall’ultimo album Volevo Magia (2022). Tra successi immortali come “Luna”, “Angie” e “Muori Deelay” e brani più recenti i Verdena si dimostrano in serata e confermano di essere la band alternative rock italiana per eccellenza, capace di mettere d’accordo un pubblico di tutte le età, che poga ma allo stesso tempo si emoziona. Stupiscono con “Il Gulliver”, brano di quasi dodici minuti tratto da Requiem (2007). La ciliegina sulla torta si poteva mettere con un finale migliore, che invece è frettoloso e insapore: la band bergamasca non suona “Valvonauta”, uno dei brani più amati, ma termina con “Miglioramento”, non esattamente il brano che ci si aspetterebbe come ultimo in scaletta. Il pubblico li incita a tornare sul palco per un bis, ma loro sono probabilmente già in camerino. I Verdena sono anche questo e i fan lo sanno. Croce e delizia.

I Verdena (credits foto: Martina Caratozzolo)

La serata giunge al termine in anticipo rispetto al day one, ma anche in questo caso ci si può ritenere ampiamente soddisfatti di quanto vissuto.

A cura di Martina Caratozzolo

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