Narratore Urbano presenta live la sua musica conscious RAP

Giovedì 28 aprile a sPAZIO211 si è tenuto il concerto di Narratore Urbano. Il suo live si è svolto durante una nuova serata organizzata dal locale che si ripeterà anche nei prossimi mesi chiamata Open Space: una rassegna che prevede le esibizioni di un cantautore, di una cantautrice e di una band.

Ad aprire il live ci pensa Rossana De Pace, la quale imbraccia la chitarra acustica e canta i suoi brani introspettivi e malinconici, creando una connessione con chi da sottopalco si rispecchia nelle parole dei testi. Successivamente è il turno di Pugni, che con la voce graffiata che lo contraddistingue unisce rabbia ed emotività durante la sua performance. Il cantautore, tra una canzone e l’altra, invita gli spettatori a partecipare a più live possibili – soprattutto di artisti emergenti – perché ci sono realtà del panorama torinese, spesso poco conosciute, che meriterebbero più attenzione.

Narratore Urbano sale sul palco con la sua Squier Jaguar elettrica e presenta al pubblico la sua musica conscious hip-hop, dimostrando di avere una scrittura matura e consapevole. I testi dei suoi brani riguardano tematiche sociali e politiche e sono in grado di smuovere una riflessione nell’ascoltatore. La tracklist del concerto spazia tra le tracce dell’ultima uscita discografica 2ANNI, raccolta dei singoli del cantautore usciti dal 2019, tra i quali i due che l’hanno lanciato: “1939” e “Zucchero Filato”.

Narratore Urbano [© Martina Caratozzolo]

Sul palco è accompagnato da Luca Abbrancati al basso, da Giorgia Capatti alla batteria eda Giovanni Bersani alle tastiere: una formazione che fin dalle prime note funziona e convince. Il flow vibrante, l’attitudine rock e la schiettezza del suo messaggio tradotto in musica fanno scatenare gli spettatori, che mostrano di aver dedicato numerosi ascolti ai suoi brani.

Narratore Urbano [© Martina Caratozzolo]

La penna del cantautore torinese ricorda lo stile di Rancore, di Murubutu e di Willie Peyote. La sua musica nasce dall’esigenza di raccontare ciò che accade nel mondo – dalla voglia di cambiamento alle contraddizioni della società in cui viviamo – con la speranza di invogliare in chi lo ascolta a creare un proprio pensiero critico e personale.

Il concerto si conclude con i ringraziamenti e con l’immancabile coro «Se non metti l’ultima, noi non ce ne andiamo», a conferma del successo della serata appena giunta al termine. Il pubblico esce dal locale visibilmente soddisfatto e appagato dal fatto che la stagione dei live è finalmente ricominciata.

A cura di Martina Caratozzolo

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