Il 28 gennaio si è tenuto il quinto concerto della stagione 2019-20 dell’OFT, che per l’occasione ha ceduto il palco del Conservatorio “G. Verdi” di Torino all’Orchestra di Padova e del Veneto, diretta da Luigi Piovano e accompagnata all’arpa da Emanuela Battigelli. La serata, costruita interamente sul tema della conclusione, interpretata come morte, come assenza e ricordo o come ultima occasione compositiva, è stata contrassegnata da un titolo decisamente evocativo: Final Time.
«Abbiamo un desiderio: condividere con il maggior numero possibile di persone la bellezza della musica classica. Per farlo, la cosa migliore è ascoltarla dal vivo (in esecuzioni di qualità, ovviamente!) e poterne parlare a tu per tu con i musicisti, che la conoscono e la amano. Se siete curiosi di “capirci di più” o vi avvicinate, anche per la prima volta, alla classica… questo progetto fa per voi! Insieme entreremo nel laboratorio dei grandi compositori per ascoltare i loro capolavori (uno per serata) e scoprirne insieme i segreti. Lasciatevi sorprendere!»
Il 27 novembre si è esibito a Torino Ivo
Pogorelich, provocando nel più sabaudo di tutti i Conservatori un rimestìo
di interesse per il grande evento, corredato di sala stracolma, facce note di
critici e musicologi insigni e ingresso stipato di appassionati che tentavano
di accaparrarsi un posto all’ultimo minuto. Il programma copriva tre secoli di
storia della musica: il Settecento con la Suite
Inglese n. 3 di Bach;
l’Ottocento con la Sonata op. 22 di Beethoven,
la Barcarolle e il Preludio in do diesis minore op. 45 di Chopin; il Novecento con Gaspard de la nuit di Ravel.
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