I consigli letterari di Maggio

Maggio è stato un mese ricco di novità per il nostro blog: tra le tante (tra cui le recensioni di album, #playitsam e le top 10), sulle nostre pagine social abbiamo anche inaugurato una nuova rubrica letteraria. Tra le nostre storie ogni mercoledì troverete saggi, romanzi, poesie e opere teatrali, ben distribuiti tra autori classici ed emergenti; insomma, libri di ogni genere e lunghezza, con l’unica costante dell’argomento, ovviamente musicale. Ecco i nostri consigli mensili:

Jazz

«Jazz», Arrigo Polillo (Oscar Mondadori)

Nella prima parte del libro l’autore percorre una minuziosa panoramica su tutto il genere musicale, dalle sue origini fino al rock e alla fusion. La seconda racconta profondamente i protagonisti del jazz attraverso le loro biografie. Perché leggerlo? Premio Saggistica 1975, è considerato il non plus ultra dei libri sulla storia del jazz, riuscendo a collocare perfettamente nel contesto storico, politico e musicale i musicisti che con il loro stile e i loro lavori hanno influenzato lo sviluppo del jazz nelle sue varie sfaccettature.

Pop

«Il Regno Animale», Francesco Bianconi (Mondadori)

Alberto approda a Milano dalla provincia attirato da vaghe promesse lavorative; qui capisce che il mondo gli fa piuttosto schifo, perché tutto, dalla musica al sesso, gli pare irrimediabilmente corrotto. Alla sua si collegano tante altre piccole storie, accomunate dalla stessa rassicurante malinconia. Perché leggerlo? È un romanzo crudo e potente, intriso di musica e di poesia, capace di prenderti dentro fin dalle prime pagine. Impossibile non empatizzare con i personaggi, con la tristezza esistenziale che li accomuna tutti e che risuona intensa nelle canzoni dei Baustelle. Il loro leader qui si rivela essere non solo un grande cantautore, ma anche un ottimo romanziere, e il suo stile particolare coinvolgerà sia i fan della band che chi non li conosce.

«La terapia De André», Gabriele Catania (Sperling&Kupfer)

Da anni l’autore del libro, psicoterapeuta, sfrutta il canzoniere di De André per aiutare i suoi pazienti a superare le difficoltà quotidiane e a sentirsi compresi e rappresentati. Qui raccoglie alcuni esempi del suo lavoro, raccontandoli con uno stile delicato e coinvolgente. Perché leggerlo? Gabriele Catania riesce ad abbracciare con empatia il punto di vista dei suoi pazienti, facendo parlare al posto loro alcuni dei personaggi deandreiani più amati e dando voce in questo modo a un dolore silenzioso o inascoltato. Tutti si riconosceranno in almeno una delle canzoni usate per la terapia, e in qualche modo si sentiranno meno soli e incompresi.

Classica

«Verdi», Franz Werfel (Corbaccio)

Giuseppe Verdi, ormai anziano e privo di ispirazione, si reca in incognito a Venezia con l’intento di studiare il rivale Richard Wagner e riprendere contatto con la propria vena creativa. Perché leggerlo? Tutti gli appassionati di Verdi ne riconosceranno in questo romanzo il pessimismo e la misantropia, la sensibilità e la mente geniale. Franz Werfel, inoltre, tratteggia con ironia e delicatezza un quadro ricchissimo di personaggi secondari, che contribuiscono a rendere vivace e realistica l’emozionante cornice della Venezia ottocentesca e che vi faranno ridere e commuovere.

«Scelte poetiche di musicisti. Teatro, poesia e musica da Willaert a Malipiero», Nino Pirrotta (Marsilio)

Nino Pirrotta, con i suoi 17 saggi, propone una panoramica sul rapporto tra la musica e la letteratura nel periodo che va dal Rinascimento al Barocco, soffermandosi sulla madrigalistica e sulla nascita del melodramma. Perché leggerlo? Il volume, scritto in modo accattivante e comprensibile per chiunque, è assolutamente da leggere per saperne di più a proposito della genesi del teatro d’opera. Inoltre i primi capitoli sono dedicati al ’500, un periodo storico poco approfondito nei corsi di Storia della Musica universitari o del Conservatorio, ma che è stato fondamentale per lo sviluppo della sensibilità musicale e letteraria occidentale.

«Croce e Delizia», Milli Dandolo (Sonzogno)

Risorgimento, teatro musicale, femminismo e diritti umani si mescolano in una cornice che segue i suoi personaggi attraverso tutta l’Italia. Il grande collante del romanzo è La Traviata di Giuseppe Verdi: attraverso il confronto con il personaggio di Violetta, infatti, quattro cantanti riusciranno a trovare un riscatto personale e ad affinare la loro sensibilità. Perché leggerlo? Si tratta di un grande romanzo, in cui la lotta per la libertà e la conquista dei diritti si mescola con le scene luminose dei teatri d’opera italiani. Su di esse si muove un coro di personaggi diversissimi, tutti ben connotati dall’efficace e moderno scavo psicologico della Dandolo, che ha un occhio di riguardo per le sue eroine. Amelia, Carlotta, Laura e Amina sono protagoniste credibili e potenti: rappresentano ogni singola sfumatura dei caratteri umani, e non potrete non essere coinvolti dalla delicatezza della penna della loro autrice.

A cura di Luca Lops e Carlotta Rubatto.

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