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De Sono 2025/2026: non solo una stagione concertistica

L’Associazione De Sono è pronta per iniziare un nuovo anno ricco di iniziative. Venerdì 3 ottobre al Palazzo Costa Carrù della Trinità, è stata presentata la stagione 2025/2026, iniziata con le parole del direttore artistico Andrea Malvano: «Parleremo anche di una stagione di concerti, che però in realtà sono solo la punta dell’iceberg di tutta l’attività che dedichiamo ai giovani in tante maniere diverse, valorizzando il talento ma non solo». Infatti, l’Associazione, fondata nel 1988 da Francesca Gentile Camerana, è nata con quattro obiettivi fondamentali: sostenere i giovani musicisti; l’istituzione di masterclasses e la promozione di progetti volti principalmente all’educazione all’ascolto; la pubblicazione delle migliori tesi di laurea o di dottorato discusse in ambito musicologico; una stagione concertistica come vetrina per i musicisti emergenti.

Missione principale della De Sono è sicuramente il sostegno ai giovani musicisti, in particolare con l’attribuzione di borse di studio. Il presidente Benedetto Camerana ha sottolineato il fatto che i due terzi dei borsisti De Sono hanno affermato che senza la borsa di studio non sarebbero riusciti a continuare la propria carriera – un supporto prezioso, dunque, quello che l’Associazione offre. 

Da qualche anno ormai la De Sono organizza iniziative finalizzate a sviluppare competenze «complementari», come la gestione del digitale, in particolare deisocial media. Il progetto De Skills è di fatto finalizzato a migliorare le competenze digitali dei giovani musicisti, che si trovano ad avere in mano strumenti potentissimi, utili per l’autopromozione, spesso però senza essere propriamente in grado di gestirli. Il progetto offre quindi dei workshop specifici sull’apprendimento e sull’approfondimento del mondo della comunicazione. 
Come afferma il direttore didattico Carlo Bertola: «Ogni volta che ci si presenta in pubblico è come subire un esame continuativo, quindi è importante sviluppare strumenti per fronteggiare la tensione», dunque è fondamentale sostenere i musicisti anche sotto l’aspetto dell’emotività. A tal proposito è stato presentato il progetto C# -See Sharp, ideato da Gloria Campanera, per aiutare i giovani musicisti ad elaborare le emozioni. Il nome, non a caso, è un gioco di parole che allude al Do diesis, la nota musicale, e all’inglese “vedere nitido”, dunque vedere in modo più chiaro il complesso groviglio di emozioni che il musicista deve imparare a gestire.

«Siamo costantemente circondati da musica che non attiviamo intenzionalmente con la volontà di ascoltare. Serve creare un ascolto attivo». Così Andrea Malvano ha ricordato un altro fondamentale obiettivo della De Sono: l’educazione all’ascolto. Per questo filone continua la collaborazione con le scuole, attraverso lezioni-concerto dedicate a temi di rilevanza socio-culturale, e con l’Università degli Studi di Torino, grazie al progetto del Coro del D.A.M.S., iniziativa utile per creare competenze di ascolto oltre che di pratica musicale.

Interessante il progetto di digitalizzazione delle partiture manoscritte conservate all’archivio della 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥 𝐖𝐡𝐢𝐬𝐭 𝐝𝐢 𝐓𝐨𝐫𝐢𝐧𝐨, sostenuto dal PNRR-Next Generation EU per la transizione digitale – è disponibile il link per la consultazione.

Altra importante missione dell’Associazione De Sono è il sostegno ai giovani musicologi, in particolare attraverso la pubblicazione di tesi di laurea, di dottorato o di argomento filologico. Quest’anno è stata selezionata la tesi dottorale di Matteo Quattrocchi intitolata Nerone di Arrigo Boito. I materiali dautore e la ricostruzione di Arturo Toscanini, che verrà presentata nel mese di dicembre al Conservatorio G. Verdi. 

Ed eccoci finalmente alla “punta dell’iceberg” dell’Associazione De Sono di cui si parlava all’inizio: la stagione concertistica. All’interno del cartellone il direttore artistico cerca di proseguire la missione per il sostegno ai giovani musicisti inserendo, per quanto possibile, borsisti ed ex borsisti.
L’attenzione è focalizzata sul dialogo con le arti e le varie discipline. Ad esempio, inaugurerà la stagione il concerto-spettacolo «Canzoni popolari e della Resistenza», già presentato nell’ambito della rassegna Note Libere, che unisce alcuni passi del Partigiano Johnny di Beppe Fenoglio ai brani del repertorio della Canzone della Resistenza.

A ricordare l’impegno della De Sono nei confronti dei giovani musicisti è sicuramente Classical Swing, concerto costruito intorno a David Alecsandru Irimescu, borsista di quest’anno. Il repertorio è al confine tra musica colta, jazz e pop. 

Infine, si festeggeranno due compleanni molto importanti: i cinquant’anni dall’arrivo in Italia del metodo Suzuki e i cento dalla nascita di György Kurtág. 
«Sono dell’idea che la musica contemporanea debba essere suonata nei posti giusti»: queste le parole del direttore artistico per presentare il centenario di Kurtág. Il ciclo di concerti a lui dedicati, infatti, sarà eseguito al Museo di Arte Contemporanea di Rivoli, luogo in cui già quest’anno durante la quinta giornata di MiTo SettembreMusica musica e arte contemporanea hanno iniziato a dialogare.

Continua, inoltre, la collaborazione con la Fondazione Renzo Giubergia. Quest’anno sono state nuovamente numerose le domande da tutto il mondo. La commissione – composta da Andrea Lucchesini, Alessandro Moccia, Francesco Dillon, Carlo Bertola e Andrea Malvano – ha selezionato quattro finalisti che si confronteranno in una diretta online. Chi vincerà si esibirà il 24 novembre al Conservatorio G. Verdi durante la premiazione.

Al termine, con molto orgoglio, sono stati presentati i vincitori della borsa di studio di quest’anno: Matteo Fabi, violoncellista che gode del sostegno della De Sono per il secondo anno; Alessandro Vaccarino, pianista che andrà a studiare presso l’accademia di Basilea; David Alecsandru Irimescu, pianista esempio di resilienza; e Davide Trolton, che nasce come percussionista ma è già indirizzato verso la direzione d’orchestra, approdo insolito per la sua giovane età. 
Matteo Fabi, presente alla conferenza stampa, ha contribuito con un piccolo intervento: «Ci tenevo a ringraziare a nome di tutti i borsisti l’Associazione De Sono per il sostegno psicologico ed economico. Avere questa sicurezza di fondo fa sentire meglio e permette di concentrarci sulla crescita musicale. Detto ciò, non sono qui per parlare, ma per suonare». E così è stato: la conferenza si è conclusa sulle note della Suite per violoncello solo in 3 movimenti dello spagnolo Gaspar Cassadò

Anche quest’anno, insomma, l’Associazione De Sono si riconferma al passo coi tempi, rimanendo sempre fedele al focus sui giovani musicisti e cercando l’attenzione dei giovani ascoltatori.

Roberta Durazzi