Il matrimonio segreto di Domenico Cimarosa in scena al Teatro Regio di Torino lo scorso 15 gennaio.
Il titolo dell’opera – che pure sostituisce Il flauto magico di Mozart- soddisfa le aspettative del pubblico, che riempie la platea e assiste divertito e coinvolto dalla comicità dai toni buffi ed equivocanti su cui lo spettacolo si fonda.
Si è tenuta domenica 26 gennaio 2020 al Microsoft Theatre di Los Angeles la 62esima edizione dei Grammy Awards, la cerimonia statunitense che premia i risultati conseguiti dagli artisti del settore musicale.
A trionfare durante la serata è stata la 18enne Billie Eilish, entrata nella storia dei Grammys come la cantante donna più giovane a vincere in tutte le principali categorie, detronizzando Taylor Swift. Billie Eilish si è aggiudicata ben 5 delle 6 statuette per cui era nominata, fra cui Miglior Nuovo Artista, Album dell’Anno per When Do We Fall Asleep, Where Do We go?, Disco dell’Anno e Canzone dell’Anno per la hit “Bad Guy”.
L’attenzione dedicata dall’Unione Musicale al repertorio vocale da camera è ormai un fatto noto: il 14 gennaio, infatti, il nuovo anno è stato inaugurato con grande classe da una Schubertiade tutta al femminile. Protagoniste il soprano Maria Valentina Chirico (che già avevamo ascoltato in maggio per lo stesso ciclo di concerti) e il mezzosoprano Laura Capretti, accompagnate al pianoforte da Sandro Zanchi.
«Un concerto in famiglia»: così è stato definito dall’Unione Musicale l’appuntamento di mercoledì 15 gennaio 2020 con protagonisti la famosa pianista russa Lilya Zilberstein e i suoi due figli Daniel e Anton Gerzenberg. Il ruolo della musica in famiglia è elemento comune di unione e trasmissione del sapere, la musica da camera nasce e si diffonde nei salotti, riunendo familiari ed amici. È proprio questo il caso della famiglia Zilberstein – Gerzenberg, dove Lilya e suo marito, nonché famoso trombettista Alexander Gerzenberg, hanno tramandato la loro stessa passione musicale ai loro due figli.
La serata inizia con 6 Momenti musicali per pianoforte D. 780 op. 94 di Franz Schubert. Un ciclo di sei pezzi diversi che passo dopo passo si completa attraverso figure ritmiche e melodie di sapore popolaresco. Lilya Zilberstein attira l’attenzione del pubblico senza necessitare di troppi virtuosismi, la sua innata eleganza riesce a trasformare la musica in un fiume di leggerezza, regalando una marea di emozioni. Il pubblico apprezza Schubert e ringrazia Lilya attraverso i suoi numerosi applausi.
Si passa da Schubert a Beethoven con le: 24 Variazioni in re maggiore sopra l’arietta «Venni Amore» di Vincenzo Righini per pianoforte WoO 65. Dedicate alla contessa Hatzfeld, queste Variazioni debbono considerarsi come una delle più importanti opere pianistiche composte da Beethoven nel periodo di Bonn. Un tema di otto battute che si trasforma ben 24 volte, formando un labirinto musicale pieno di emozioni e fantasia. L’esperienza pianistica della Zilberstein si nota maggiormente in Beethoven dove la pianista propone un’esecuzione piena di espressività e virtuosismo.
Il terzo pezzo, Rondeau brillante per pianoforte a 6 mani op. 227 di Carl Czerny, porta in scena un particolare trio formatto da una mamma e i suoi due figli. Una passione per il pianoforte che si tramanda da una generazione al altra, un intreccio di emozioni che si esprimono perfettamente attraverso la musica. Un pezzo a 6 mani che mette alla prova la tecnica di ogni strumentista unendo tre diverse anime in un unico pianoforte. L’emozione si diffonde su tutto il pubblico, il quale accompagna il finale del Rondeau con uno spontaneo applauso.
Lilya lascia il palco ad Anton e Daniel, passando a un altro Rondo a 4 mani: Rondo in la maggiore per pianoforte a 4 mani D. 951. L’andamento del programma passa da pezzi a 2 a 6 e a 4 mani, rispecchiando perfettamente il passato, il presente e il futuro dei talenti musicali di questa famiglia. I fratelli Gerzenberg mostrano il loro lato più dolce attraverso le melodie di Schubert, e riescono a catturare l’attenzione e l’interesse del pubblico. Subito dopo scambiano le sedie e si preparano a Rachmaninov: 6 Morceaux per pianoforte a 4 mani op. 11. A 21 anni Rachmaninov compone un’opera difficile tecnicamente formata da 6 piccoli pezzi molto diversi tra loro. Daniel e Anton dialogano tra di loro trasmettendo il loro legame fraterno anche in musica, la loro musica è un intreccio di virtuosismo ed emozione, un intenso vortice sonoro che si conclude nei calorosi applausi del pubblico.
Lilya, Daniel e Anton ringrazino il pubblico torinese con un bis a 6 mani: Valse & Romance for 6 hands di Sergej Rachmaninov.
C ‘è fame, c’è passione, c’è un album registrato in un garage gelido in provincia di Cuneo: ci sono Manovè e Fellas che ci raccontano cosa significa mettere in piedi un progetto da zero. Con due EP alle spalle, 17.04 e Galleria San Sebastiano, e la voglia di inserirsi nel panorama emergente torinese.
Un ‘anteprima dall’ultimo EP “Galleria San Sebastiano”, 2019
“È dal 2001 che sono insicuro” urlano i giovani e giovanissimi nella sala Majakovskij dell’Hiroshima Mon Amour di Torino, insieme agli Psicologi, che lo scorso venerdì 24 gennaio, hanno cantato tutta la disillusione, la paura, la rabbia della generazione Z.
Sconforto è un giovane artista che, dalla provincia sarda e dal punk rock, arriva al pop alternativo in salsa trap a Milano e, con l’ultimo singolo “L?AREO“, anche nella scena torinese.
A Musidams ha raccontato la musica, l’estetica, il futuro di Sconforto.
Un estratto dall’ultimo singolo “L?AREO”, prod. Clvud10
Il chitarrista bolognese al B-locale per il Solitunes Fest #02
Una
chitarra e una pedaliera attendono sul palco. Arriva il musicista, accompagnato
dall’applauso del pubblico. Prende la chitarra, la imbraccia e smanetta un po’ con
la pedaliera; poi pizzica una corda e parte la prima nota, seguita dall’eco a
intervalli a tempo. Schiaccia un pedale e il suono si ripete scandito nel tempo,
creando una sorta di base sonora. Delay, loop station ed effetti. Così Joseph Circelli, chitarrista, compositore
e didatta bolognese, comincia il suo concerto.
“Un purissimo figlio di Satana”, così il cantautore tra i più premiati dal Club Tenco, Vinicio Capossela, definisce uno degli artisti più controversi, discussi, smontati ed elogiati del 2019: il ventunenne Young Signorino, con il quale sceglie di collaborare per una nuova versione di “Peste”, direttamente da Ballate per uomini e bestie, uscito a maggio dell’anno scorso.
Poche ore prima del concerto tenuto martedì 10 dicembre, Lingotto Musica annuncia che il tanto atteso direttore argentino Gustavo Dudamel per lievi motivi di salute è costretto a lasciare la guida dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Mihhail Gerts: direttore d’orchestra Estone classe 1984. Una notizia inattesa per il pubblico torinese, il quale non vedeva l’ora di accogliere sul palco dell’Auditorium Giovanni Agnelli uno dei direttori più premiati della sua generazione, ma come si dice: la salute viene prima di tutto!
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