L’edizione 2019 del Flowers Festival, che si svolgerà, a Collegno, dal prossimo 27 Giugno e che, anche quest’anno, offrirà una lunga serie di grandi nomi della musica del momento in quasi un mese di spettacoli, si presenta con dei precisi, importanti seppur doverosi, obiettivi: protagonista del festival sarà infatti, come suggerisce il titolo dell’edizione “Building a New Society”, l’impegno nella costruzione di una nuova società e nel sollevare un dibattito, proprio attraverso gli artisti che si esibiranno.
Ritorna con un nuovo disco l’anima soul della cantante barese
Il 10 maggio è uscito il secondo disco di Serena Brancale, la cantante barese che abbiamo visto a Sanremo nel 2015 con il singolo “Galleggiare”, dell’omonimo disco.
La prima di ben sei date italiane, quella che, Mercoledì 8 maggio ha portato il rock’ ‘n’ roll indie degli A Giant Dog, in tour europeo, sotto i riflettori bluette del Blah Blah. La band, capeggiata dall’eclettica Sabrina Ellis, si forma undici anni fa nel mondo dell’underground e del grunge di Houston, in Texas, e, ad oggi, con quattro LP alle spalle, irrompe, prepotente, sui palchi italiani, tra sonorità originali e solida presenza scenica.
Da quasi dieci anni, tra i concerti organizzati dall’Unione Musicale di Torino, un appuntamento fisso è quello che il Teatro Vittoria ha con i Lieder di Franz Schubert, che dalla stagione 2011-12 è conosciuto come “Schubertiade”. Questo nome è molto più antico di quanto sembra: risale infatti al 1821, anno in cui il compositore cominciò ad organizzare un ciclo di incontri in cui la musica e la poesia erano le protagoniste indiscusse. Il pubblico cui erano rivolte era piuttosto ristretto e selezionato: musicisti, letterati, artisti e melomani che si riunivano a Vienna per passeggiare tra i boschi e leggere assieme passi dei più noti scrittori e poeti del primo Ottocento, ma soprattutto per conoscere e ascoltare le nuove pagine vocali del loro amico Schubert e di altri importanti compositori del tempo.
Sono due compositori ‘proverbialmente opposti’: un diffuso luogo comune vuole infatti che Mendelssohn sia quello leggero e Bruckner quello pesante. Quest’ultimo pregiudizio è addirittura tanto radicato da ridurre il pubblico dell’Auditorium Arturo Toscanini a un terzo della sua capienza, la sera dell’8 maggio in cui Marc Albrecht ha diretto l’OSN Rai nel Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra di Felix Mendelssohn-Bartholdy (al pianoforte Martin Helmchen) e la Sinfonia n. 7 di Anton Bruckner. Eppure, l’impressione al termine del concerto era che i due attributi fossero al contrario: un Mendelssohn pesante e un Bruckner leggero.
Anche nelle migliori produzioni, e soprattutto anche quando si fa festa, le cose non sempre posso andare come sperato; è proprio il caso del concerto dell’8 maggio al Conservatorio «Giuseppe Verdi» di Torino.
Mercoledì 10 aprile debutta al Teatro Regio la Sonnambula, nono appuntamento della stagione 2018-2019 del teatro. La regia del melodramma belliniano è firmata da Mauro Avogadro, figura nota per la lunga collaborazione con Luca Ronconi, che ripropone l’opera dopo il suo esordio del 1999.
Sold out applauditissimo per il doppio set nella serata del derby della Mole
“Gran Torino”, così si chiamava la
produzione originale Torino Jazz Festival, che ha aperto il primo set alle OGR (Officine
Grandi Riparazioni) nel penultimo appuntamento della rassegna. Per le serate in
questo spazio è stata scelta appunto la formula doppio set, ognuno di circa
un’ora/un’ora e mezza, ciascuno con musicisti diversi.
Qualche parola per registrare l’enorme successo di Kirill Petrenko a Torino, che ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai nella Terza sinfonia “Eroica”di Ludwig van Beethoven e nel poema sinfonico Ein Heldenleben (Vita d’eroe) di Richard Strauss.
L’amore salva il mondo… Sembra una frase che riporta a un film romantico, invece questa volta stiamo parlando di Pinocchio, una delle storie più diffuse nel mondo dei bambini. Scritto nel 1883 da Carlo Collodi il romanzo racconta le esperienze accidentali e dannose ma altrettanto attraenti e ricche di colpi di scena, di una marionetta animata. Pinocchio è il burattino di legno prediletto da suo padre, mastro Geppetto, un povero falegname che fa di tutto pur d’insegnare le buone maniere a suo figlio. Molto più di un burattino che vuole diventare bambino, Pinocchio è un’icona universale, metafora della condizione umana.
We use cookies to ensure that we give you the best experience on our website. If you continue to use this site we will assume that you are happy with it.Ok