Archivi tag: mac demarco

Guitar: il ritorno essenziale di Mac DeMarco

Sono trascorsi sette anni dall’ultimo lavoro davvero ‘tradizionale’ di Mac DeMarco. Oggi il cantautore canadese ritorna con un album più compatto e maturo, senza però rinunciare alla sua vena anticonvenzionale: Guitar.

Gli ultimi lavori – in gran parte esperimenti strumentali come Five Easy Hot Dogs e One Wayne G – hanno messo in evidenza il cambiamento nello stile dell’artista, che dall’eccentricità indie dei primi dischi ha scelto di orientarsi verso sonorità più acustiche e distese.

Guitar è esattamente questo: un disco breve e pacato, che riflette una personalità più matura e la decisione definitiva di lasciarsi alle spalle una vita sregolata, raggiunta la metà dei trent’anni. Un netto distacco dal Mac che più di dieci anni fa cantava «Cause oh, honey, I’ll smoke you ‘til I’m dying», celebrando la sua marca di sigarette preferita.

Lo stile è ridotto all’osso: niente sintetizzatori, pochissime chitarre elettriche, solo un essenziale scheletro formato da batteria, basso e chitarra acustica. La voce, dolce e delicata, si intreccia con testi intrisi di malinconia, tra il senso di fallimento e la riflessione sul passato. Tracce come “Sweeter” e “Home” mostrano un uomo adulto che guarda alla sua passata giovinezza con una dolce malinconia e un po’ di rancore.

Con questo disco Mac DeMarco non mostra soltanto la maturità di un artista capace di creare brani interessanti con mezzi essenziali, ma anche un atteggiamento profondamente anarchico che ci permette di considerarlo un moderno Bob Dylan: un musicista arrivato a una tale fama da potersi permettere di seguire esclusivamente la propria visione, ignorando aspettative dei fan e le logiche del mercato.

Nonostante però l’album si distingua per una forte coerenza e maturità sia dal punto di vista produttivo che di scrittura, soffre di un limite evidente: la monotonia. La scelta di mantenere sempre lo stesso registro sonoro, senza variazioni significative di ritmo o atmosfera, finisce per appesantire l’ascolto.

Voto 7/10

Musidams consiglia: i 10 migliori singoli di giugno

Dieci tracce uscite a giugno 2025, tra ritmi coinvolgenti e riff distorti, che ci preparano per un’estate indimenticabile ma con qualche groppo alla gola.

“Denti perfetti” – Giovanni Truppi e Thru Collected

Brano dell’interessantissimo progetto di Giovanni Truppi e del collettivo napoletano Thru Collected, entrambi punte di diamante dell’underground italiano.

Le sonorità sono assolutamente fuori dal comune per gli standard italiani, con una produzione particolarmente curata che unisce svariate sonorità dal folk cantautorale alla breakcore.

Voto 26/30

“Death comes from the sky” – Unknown mortal orchestra

“Death Comes From the sky” è una sorta di ballata psichedelica che sembra uscita da un film horror degli anni Settanta: chitarre liquide, riverberi sparati e una sezione ritmica quasi minacciosa creano un’atmosfera onirica ed inquietante. Gli Unknown mortal orchestra tornano nel mercato con un disco meno sperimentale del precedente, ma che riesce sapientemente a farne evolvere stile.

Voto 29/30

“Irukandji Syndrome” – Tropical Fuck Storm

Il nuovo album della band australiana Fairyland Codex può già essere annoverato come una delle migliori uscite di quest’anno. La traccia di apertura “Irukandji Syndrome” ci porta subito in un universo fatto di ritmiche e riff storti, che ricordano le sonorità dei primi dischi dei Radiohead ma con una sferzata psichedelica in più.

Voto 29/30

“Home” – Mac DeMarco

Il cantautore canadese ritorna con il suo personalissimo stile, che non delude nemmeno questa volta.

Il nuovo singolo, che anticipa l’uscita dell’album Guitar, è una triste ninna-nanna in pieno stile bedroom pop: semplice, orecchiabile e con un testo strappalacrime sul lasciarsi le cose alle spalle. Potremmo chiedere di meglio?

Voto 28/30

“Lion” – Little Simz ft. Obongjayar

Non è un caso che Kendrick Lamar abbia definito Little Simz una delle migliori rapper in circolazione. Con il nuovo album Lotus, l’artista britannica alza ancora l’asticella. “Lion” è un brano potente e introspettivo, costruito su ritmi up-beat, inserti jazzistici e versi affilati, che raccontano di orgoglio con lucidità rara. Una prova d’autore intensa e senza compromessi.

Voto 29/30

“La lingua” –  Generic Animal

Generic Animal ci stupisce con una canzone su un amore non proprio rosa e fiori. Le sonorità sono delicate e minimali, una commistione tra folk e country. Le chitarre, il banjo e il violino si uniscono creando un arrangiamento estremamente commuovente.

Voto 26/30

“Il ricevimento” – Le Schiene Di Schiele

Dalla scena torinese arriva una ventata d’aria fresca: Le Schiene Di Schiele si confermano una delle realtà più interessanti del panorama indipendente con il nuovo album Danze della sfiga.

“Il ricevimento” è un brano che unisce in modo intelligente noise, ritmi ballabili e riff taglientissimi per sei minuti di pura adrenalina.

29/30

“Cutthroat” – Shame

Gli Shame si fanno più ironici ed esplosivi con una sfacciataggine che ricorda i primi Blur ma con la potenza dei gli Stooges.

Il singolo che anticipa il loro prossimo album omonimo è un concentrato di energia con un testo molto divertente, pieno di simpatici riferimenti alla internet-culture contemporanea.

Voto 28/30

“Nettles” – Ethel Cain

Ethel Cain è il nuovo nome del folk americano e questo singolo lo conferma nuovamente. Con “Nettles”, la cantautrice prosegue il suo viaggio nei territori sonori del dolore e della memoria, firmando uno dei suoi brani più oscuri e profondi.

Su una base minimale e dilatata, tra slowcore e folk, la sua voce diventa una preghiera carica di dolore ed autoespiazione. Probabilmente la migliore uscita del mese.

Voto 30/30

“Suzanne” – Mark Ronson e RAYE

Con questo singolo, Mark Ronson sembra voler ritrovare lo stile che aveva reso indimenticabili le sue collaborazioni con Amy Winehouse. Insieme alla bellissima voce di RAYE, dà vita a un perfetto singolo estivo, costruito su un solido impianto RnB e soul-pop.

Voto 27/30

Alessandro Ciffo