CLUB TO CLUB @ LINGOTTO FIERE

È davvero una “luce al buio” questo quarto episodio della stagione 2019 del Club to Club, consumatosi
lo scorso 2 novembre e che ha visto svilupparsi, sui due grandi palchi del Lingotto Fiere, un’interessante
lineup degna di quell’idea di avant-pop e sperimentazione che cerca di portare avanti, da anni, il festival.

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Lingotto Musica: concerto d’inaugurazione

La Oslo Philharmonic Orchestra ha inaugurato domenica 20 ottobre la stagione 2019-2020 dei Concerti del Lingotto. La storica formazione norvegese, fondata nel 1919, ha festeggiato quest’anno, con un tour europeo i suoi primi cent’anni di attività concertistica. Sul podio a dirigere l’orchestra, c’era Vasily Petrenko direttore d’orchestra russo a capo della filarmonica dal 2013. Ospite di questa serata anche Leif Ove Andsnes, pianista norvegese vincitore del Concerto Award e del premio Recording of the Year conferito dal «BBC Music Magazine» nel 2015.

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OFT: Concerto d’inaugurazione

Aimez-vous Brahms? Vi piace quella severità vellutata, quella nostalgia pastosa, quel lirismo profumato di caminetto acceso? Nell’esecuzione della Sinfonia n. 1 al Conservatorio Giuseppe Verdi, con l’Orchestra Filarmonica di Torino, abbiamo ritrovato tutti gli ingredienti che ci fanno sentire a casa, accoccolati tra le braccia e sotto la barba del Vater Johannes, ma alzando gli occhi abbiamo scoperto il suo viso dimagrito, la barba rasata, l’aspetto paterno diventato quello di fratello maggiore.

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VIDEOINTERVISTA: Studenti del Conservatorio G. Verdi di Torino

Siamo andati ad conoscere i membri del cast dell’opera “Maria di Buenos Aires”, cantanti (e non solo) iscritti al Conservatorio G. Verdi di Torino. Gli abbiamo chiesto di raccontarci un po’ la loro vita da studenti-musicisti, ed ecco quello che ci hanno risposto in questa videointervista.

  • A cura di: Elia Colombotto
  • Riprese e montaggio: Clarissa Missarelli

Inaugurazione Unione Musicale: Alexander Romanovsky

Mercoledì 16 ottobre, si è inaugurata la stagione 2019-2020 dell’Unione Musicale: punto di riferimento importante per i concerti di musica da camera a Torino. Ad inaugurare la stagione con un concerto tutto dedicato a Chopin è Alexander Romanovsky, pianista di origine Ucraina, vincitore del concorso pianistico internazionale Ferruccio Busoni nel 2001.

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Club To Club 2019

Si conferma come fermo punto di rifermento della scena musicale avant-pop torinese e non, al suo diciannovesimo compleanno, questa nuova edizione del Club to Club “La luce al buio”, che, ricalcando le parole del direttore artistico Sergio Ricciardone, quest’anno più di altri vuole riaffermare la sua caratteristica internazionalità e dimostrare una rinnovata attenzione ai temi socio-politici più caldi del momento.

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OSN Rai: Concerto d’inaugurazione

A presiedere la serata dal podio dell’arturico nonché toscaniniano Auditorium la sera dell’inaugurazione della nuova stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, il direttore principale James Conlon, lanciatosi prima nell’ouverture Egmont di Ludwig van Beethoven, poi nel Concerto in re minore per violino, pianoforte e orchestra di Felix Mendelssohn e infine nella Sinfonia n. 5 di Dmitri Šostakovič.

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I Pescatori di Perle al Teatro Regio

Prima rappresentazione in cartellone della la stagione 2019/2020: il teatro Regio ritorna, dopo sessant’anni esatti dalla sua prima apparizione sul palco torinese, a riallestire la famosa, quanto controversa, opera di Georges Bizet Les pêcheurs de perles, in lingua francese nella versione originale del 1863.

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Achille Lauro @ Teatro Della Concordia

È il 20 Luglio del ’69 e la luna è il Teatro della Concordia di Venaria Reale dove, l’11 ottobre, si è consumata la follia di paillettes di Lauro De Marinis, in arte Achille Lauro, e la sua band, che ha tracciato una linea ideale, immancabilmente costellata di borchie e di glitter, che unisce il 1920 al 2019, lo swing alla trap, il rock ‘n’ roll alla dance, il punk alla samba.

Nel caldo soffocante della sala, dal quale le fortunate prime file vengono alleviate grazie continuo lancio d’acqua dalle bottigliette di Achille e del fidato chitarrista e produttore Boss Doms, le età, i gusti musicali e l’estrazione sociale del pubblico creano un’ interessante platea, variegata sotto tutti i punti di vista: oltre a bambini e adolescenti, prontamente accompagnati dai genitori, non mancano, infatti, ventenni, trentenni, quarantenni.

Il target del Rolls Royce Tour sembra dunque creare una copiosa distanza dall’ Achille Lauro di Ragazzi Madre e Pour L’Amour, quest’ultimo di appena un anno fa, la cui partecipazione alla 69° edizione del Festival di Sanremo ha definitivamente lanciato sul grande mercato, moltiplicando, e modificando, anche il suo pubblico.

Ma lo sfavillante spettacolo, che volge lo sguardo all’estetica dell’eccesso glam e punk anni ’80, così come alla sregolatezza politically incorrect delle rockstar degli anni ’70, senza mai perdere di vista il cuore del figura di Achille Lauro, ragazzino delle periferie degradate che sogna una vita di follia e denaro, tra scintille, fumo e  stage diving, mette d’accordo i fan vecchi e nuovi.

Nonostante la sua personalità esplosiva e la sua natura di animale da palcoscenico, Lauro dà spazio anche alla sua band, valorizzata in momenti di improvvisazione e assoli, da cui emerge un’eccellente, affatto scontata, abilità tecnica fondamentale per la buona riuscita dei brani, tutti rigorosamente suonati dal vivo e, spesso, riarrangiati (impossibile non menzionare l’inaspettata versione swing anni ’20 di “Bvlgari“) .

Si salta, anche letteralmente, dalla samba in salsa trap di “Amore mi” al punk-rock di “Delinquente“, passando per “La bella e la bestia” con protagonisti pianoforte e voce, fino alle sonorità rock ‘n’ roll di “Cadillac“, con cui Lauro, Boss Doms e gli altri hanno fatto il loro ingresso sul palco, dopo Mattway & Uzi Lvke e Joey in apertura e un dj-set di benvenuto di Göw Trïbe.

Dall’ Achille Lauro del Rolls Royce Tour 2019, emerge un’evoluzione non solo dal punto di vista del crescente successo commerciale ma, soprattutto, da quello musicale: pur mantenendo una continuità con i primi lavori, nei testi, nei messaggi, nella persona di Lauro stesso, è tuttavia sempre più chiara la volontà di crescere, assorbire idee e sonorità dal passato e dal presente e di portare avanti uno show a tutto tondo.

Achille Lauro è musica, ma è anche pop culture, estetica, intrattenimento, eccesso.

La webzine musicale del DAMS di Torino