Per il loro nuovo singolo Ansia, abbiamo fatto un’ intervistare ai BRX!T, gruppo piemontese composto da Davide Barbieri/ Dave (basso e voce), Alessio Ferrara/ Ale (batteria) e Gabriele Ferrara/ Gabe (chitarra), scoprendo le ispirazioni dietro al brano, il loro processo creativo e cosa riserva il futuro per loro.
L’ultima volta era il 2022, cos’è successo in questi anni?
Gabe: Sono cambiate un bel po’ di cose…l’ultima volta eravamo in quattro ora siamo in tre.
(sorride, ndr). Abbiamo cambiato formazione e il modo di scrivere: siamo felici di aprire una nuova fase della nostra vita musicale.
Per chi non vi conosce, chi siete?
B: Siamo i BRX!T e veniamo da Nichelino. Fino a cinque anni fa ci conoscevate come Fratellislip, ma nel 2021 abbiamo deciso di cambiare nome. BRX!T era il titolo del nostro doppio EP, che avrebbe dovuto uscire nel 2020 ma è stato bloccato dalla pandemia. Quando abbiamo scelto di modificare genere e lingua, volevamo comunque restare fedeli alle nostre radici, ed è per questo che abbiamo deciso di chiamarci così… nonostante la grande rivoluzione che stavamo vivendo—una delle tante che abbiamo affrontato! (ridono, ndr)
Perché suonate e cosa vi ha spinto a far parte di una band?
Ale: Nel mio caso e in quello di mio fratello (Gabe), è stato nostro padre, da sempre appassionato di musica, a trasmetterci questa passione. Ricordo un Natale, o forse un compleanno, quando avevo otto anni: ci regalarono Guitar Hero, e da quel momento abbiamo preso in mano gli strumenti senza mai più abbandonarli.
Dave: io dovevo fare qualcosa e non mi piaceva il calcio, allora ho iniziato a suonare.
Se doveste descrivervi con tre parole, quali sarebbero?
Per descriverci, useremo HEAVY-POP, il genere in cui cerchiamo di identificarci oggi. Non crediamo molto nella categorizzazione musicale, ma se dovessimo sceglierne una, sarebbe questa.
Il 30 aprile è uscito il vostro ultimo singolo Ansia, com’è nata questa canzone? Avete un metodo preciso per scrivere i brani o, nasce tutto in modo spontaneo?
Dave: Non abbiamo un metodo fisso per scrivere: a volte lavoriamo individualmente, altre volte in gruppo. Ma la maggior parte delle volte componiamo jammando, lasciando che la musica nasca spontaneamente.
Ansia è nata dalla necessità di esprimere un sentimento che tutti e tre proviamo, seppur in forme diverse. Io non la sento sul palco, ma nella vita quotidiana.
L’idea del testo è scaturita da un periodo di circa sei mesi in cui mi sono ritrovato a fare visite inutili, per poi scoprire che era “solo” ansia—quella che stringe il petto e ti fa sentire senza via d’uscita.
Quest’ansia che stringe la gola
Non prendermi, lasciami ora

L’ansia è un’emozione di cui si parla molto spesso, forse è anche uno dei temi che più accomuna la nostra generazione. Viene spontaneo chiedervi quale sia il vostro rapporto con lei?
Ale: L’ansia per me? Ogni secondo in cui respiro essenzialmente (sorride, ndr) …ogni istante della mia vita è soverchiato, occupato dall’ansia.
Dave: Per me è guidare fino a Torino. (ridono,ndr)
Gabe: È uno stato d’animo che provo quando mi sento sopraffatto da troppe cose. Quando mi sento pieno, l’ansia diventa intensa. La sfogo in modi diversi, ma in generale la percepisco come un peso che mi opprime.
Dave: Poi, secondo me, è un tema che accomuna tutti, qualsiasi persona e quindi ci sentivamo di scrivere qualcosa per noi e per tutti.
Qual è il vostro obiettivo come band? Quali sono i vostri progetti futuri e dove vi vedete tra 5 anni?
B: Conquistare il mondo vale come obiettivo? In realtà, il nostro sogno nel cassetto è vivere di questo.
Vederci tra cinque anni è molto difficile, non ci aspettavamo nemmeno che ci saremmo trovati in tre a fare musica ancora perché molti mollano per diversi motivi. È difficile vedersi ma saremo sicuramente sul palco.
Qual è il vostro featuring dei sogni?
Gabe: Abbiamo un sogno, si chiama Antonino Cannavacciuolo, è un feat difficile ma ci proviamo.
Lele adani è diventato un cantante, si può fare tutto. (ridono, ndr)
Dove possiamo venire a sentirvi suonare dal vivo?
B: Il primo giugno all’ Underdog Fest, un festival organizzato da noi, e il 12 luglio a Caselle.
Abbiamo pochi live estivi ma ci riscaldiamo per l’autunno quando usciranno gli altri singoli.
L’ultima domanda: se doveste creare un manifesto che rappresenti la vostra filosofia di vita e la vostra musica cosa ci scrivereste?
B: Fate quello che volete, fate ciò che vi rende felici e seguite quello che vi fa stare bene. Finché si è giovani, felici e spensierati, nulla peserà davvero. Non ponetevi confini.
Guardate anche la video – intervista sul nostro profilo Instagram
di Sofia De March e Joy Santandrea